Nel suo intervento all’annuale conferenza dell’ERA (European Rotogravure Association), tenutasi lo scorso settembre a Torino, Stefano De Alessandri, direttore generale Periodici Italia del Gruppo Mondadori, ha affrontato il tema “Print vs. online in publishing – will the printed magazine disappear?” (“Stampa vs. online nell’editoria – la rivista di carta è destinata a scomparire?”). De Alessandri ha individuato i diversi trend che attualmente caratterizzano il settore dell’editoria, quali una generale diminuzione dei prezzi di copertina, ad esempio il caso della “1 euro mania”, lo sviluppo di brand internazionali e una costante crescita del settore del lusso. Per quanto riguarda la competizione, oltre ad un incremento della concorrenza tra testate, sono stati osservati una diffusione sempre più capillare dei media digitali, insieme alla nascita e allo sviluppo di canali tematici sia su piattaforme digitali che satellitari. È inoltre stato riscontrato un progressivo invecchiamento del lettore medio (circa 40 anni) e, per quanto riguarda le copie cartacee, si è notevolmente ridotta l’ampiezza della rete distributiva (da 42.000 a 30.0000 edicole) mentre l’aumento delle tariffe postali ha causato una consistente diminuzione del numero di abbonamenti. Nel suo intervento Stefano De Alessandri ha inoltre esposto i motivi che, a suo parere, impediranno ai giornali di scomparire. Ha innanzitutto osservato che nel corso della storia, la diffusione di un nuovo media non ha mai portato alla scomparsa di quello preesistente. Quello della stampa è poi un settore in pieno rinnovamento, perfettamente in grado di adattarsi alle continue innovazioni del settore grazie ad una tecnologia flessibile e dinamica. Inoltre con la diffusione delle offerte multipiattaforma e un’espansione delle testate a livello internazionale, è il brand ad essere il vero protagonista, insieme alle community che vengono a crearsi intorno ai diversi magazine, mentre i supporti digitali possono essere considerati degli strumenti di marketing. È stato infine rilevato che negli ultimi anni la gente legge e si informa sempre di più. Ovviamente per far sì che i periodici continuino ad esistere e soprattutto a suscitare l’interesse del pubblico tutto ciò non basta: occorre infatti che gli operatori del settore reagiscano positivamente ai cambiamenti, cogliendo le nuove opportunità che vengono a crearsi. Innanzitutto si dovrebbe investire maggiormente in paesi e mercati in via di sviluppo. Gli editori dovrebbero considerare il digitale uno strumento per aumentare il numero di lettori e ridisegnare i loro prodotti in modo da venire incontro ai nuovi bisogni del consumatore. Gli stampatori, invece, dovrebbero lavorare su nuove tecnologie in grado di rinnovare e rendere più competitiva la carta stampata. (Fonte: Print Power)