Ci stanno provando anche se non è sicuro che ce la faranno. L’obiettivo però è quello di mettere insieme (con una formula ancora da definire) le proprie attività di stampa in rotativa per dare vita, magari entro la fine dell’anno, a un unico, e più forte, polo sul mercato. Se nell’autunno scorso Giacomo Canale, alla guida dell’omonimo gruppo di Borgaro Torinese, aveva preferito non commentare le voci che già giravano negli ambienti grafici piemontesi, adesso ha deciso di svelare le carte. E di confermare che tra la sua Canale e la Nuova Satiz è in corso da qualche mese un confronto (se non vogliamo chiamarla trattativa) per capire quando, e soprattutto, come si possano integrare le due attività. “Stiamo lavorando da tempo – annuncia Giacomo Canale – per mettere insieme i nostri centri stampa. Le difficoltà non mancano e non sono pochi gli ostacoli da superare. Se riusciremo bene, altrimenti si continuerà ciascuno per la propria strada”. Se sono almeno quindici anni che Canale pensava di stringere un’alleanza importante con un altro gruppo sinergico, adesso forse è arrivata la volta buona. Anche perché la crisi che continua a mordere il settore e che non accenna affatto a passare (anzi le previsioni sono ancora di ricavi e redditività in discesa) impone scelte coraggiose per restare competitivi e non può essere affrontata solo contrastando (sia in Satiz, sia in Canale) la riduzione dei ricavi e quindi del lavoro con il ricorso alla cassa integrazione. Che, prima o poi, finisce.. E la Nuova Satiz, nata nel gennaio 2012 da un’operazione di management buyout guidata dall’ex top manager della Ilte, Alessandro Rosso, che aveva incorporato le attività di stampa roto-offset dell’azienda di Moncalieri guidata da Vittorio Farina, sembra proprio il partner ideale per cominciare un percorso comune con la Canale. Il cuore italiano della produzione, editoriale, commerciale (a partire dagli stampati per la Gdo) e libri, del gruppo Canale (che fattura circa 60 milioni di euro) è rimasto a Borgaro Torinese dove girano due rotative da 80 pagine Lithoman di manroland, due Timsons per la stampa di libri e i gruppi piani di casa Kba. Sempre a Borgaro è attiva anche la legatoria mentre l’anno scorso si era risolta la vicenda dell’altra legatoria del gruppo, quella di Borgo San Dalmazio, rimasta a lungo sull’orlo della chiusura. Dopo aver registrato un forte ridimensionamento della manodopera (da 200 a 100 e poi 80 dipendenti), la legatoria era stata rilevata da una cooperativa (Carta Servizi) che con circa sessanta dipendenti sta proseguendo l’attività, comprese ovviamente le commesse del gruppo Canale. Che oltre ai circa 180 dipendenti in Italia ne ha altri 250 nel centro stampa roto-offset in Romania dove girano una 16, una 32 e una 48 pagine. La Nuova Satiz, invece, comprendendo anche la parte editoriale, è un gruppo con oltre 400 dipendenti e circa 55 milioni di euro di ricavi con un’altrettanta forte presenza nel comparto roto-offset con tre 64 pagine oltre a un settore stampa piana e alla legatoria. Mettendosi insieme, pur mantenendo distinti i centri stampa (ma magari con un unico marchio commerciale) il nuovo gruppo sarebbe uno dei più grandi nel settore roto-offset in Italia e potrebbe far pesare la sua forza produttiva nell’acquisizione delle commesse oltre che sfruttare sinergie ed economia di scala per ridurre i costi amministrativi e gestionali.