Sul mercato erano già corse le solite voci. Quelle che davano conto di grandi manovre sull’asse Loreto-Bologna per avvicinare due tra i principali gruppi di stampa piana e roto italiani, ovvero Pigini Group (e quindi Tecnostampa e Rotopress) e la Poligrafici Il Borgo (gruppo Amodei). Voci che i diretti interessati, il dg della Poligrafici il Borgo Vincenzo Geslao e l’ad di Rotopress Giuseppe Casali, smentiscono. Di vero, tra i tanti rumor, spiegano, c’è solo un avvicinamento negli ultimi mesi per gestire alcune commesse di stampa partendo dal presidio produttivo di una stessa area, quella di Bologna. Quindi solo qualche accordo che si potrebbe definire commerciale, nulla di più. «Non è che se uno esce con una ragazza subito è fidanzato. Si comincia con una semplice conoscenza, ed è quello che è avvenuto in questi mesi tra noi e la Poligrafici Il Borgo. In futuro si vedrà se la conoscenza potrà essere approfondita», ricorda Casali.

Quel che è certo è che, in un mercato della stampa editoriale e commerciale che nel 2019, complice l’aumento del prezzo della carta che non è stato possibile trasferire sui clienti, ha complicato le cose alle principali aziende grafiche riducendo notevolmente la redditività, tutti sono alla ricerca di strategie che possano migliorare le performance produttive e soprattutto la redditività. Ampliando anche il perimetro dell’attività con accordi o acquisizioni che in questi anni hanno visto protagoniste anche il gruppo Pigini e la Poligrafici Il Borgo.

Quest’ultima negli anni scorsi aveva acquisito prima la Cantelli Rotoweb e poi la Rotolito Emiliana mentre il gruppo di Loreto aveva siglato un importante accordo per rilevare le attività di stampa della Grafica editoriale Printing di Bologna (gruppo Monrif) mentre si era chiusa con un ingresso e poi un’uscita l’esperienza in Veneta Roto. Le strade del gruppo Amodei e di quello Pigini si sono in qualche modo incrociate sulla strada del Lago Maggiore. Perché l’anno scorso Pigini ha preso in affitto il ramo d’azienda della Andersen, attraverso la nuova società Andersen the Premedia Company srl controllata al 100% dal gruppo marchigiano, dopo che proprio dalla Andersen era uscito Amodei.

L’operazione Andersen, anticipa Casali, va nel senso auspicato perché, grazie alla riorganizzazione produttiva attuata in questi mesi (con la crescita della stampa digitale per la Gdo e la chiusura di quella delle basse tirature per libri) si sono salvati 120 posti di lavoro e in nove mesi si è realizzato un fatturato di circa 8 milioni. Per questo non è escluso che al momento dell’asta, dopo la formula dell’affitto del ramo d’azienda, possa essere presentata un’offerta d’acquisto. Il gruppo marchigiano è anche impegnato in una riorganizzazione del centro stampa roto di Bologna acquisito con l’operazione Grafica Editoriale per renderlo competitivo, dal punto di vista dei costi e della redditività, con i benchmark del mercato della stampa conto terzi.

Quanto al futuro, conclude Casali, non sono escluse nuove operazioni per linea esterna ma oggi l’impegno è quello di recuperare la redditività persa nel 2019, nonostante i ricavi siano cresciuti a circa 80 milioni (grazie all’aumento dei giri macchina) con circa 420 dipendenti nei cinque siti produttivi. Un recupero che dovrebbe essere favorito dalla discesa dei prezzi della carta e da un efficientamento produttivo (senza però nuovi investimenti in macchine) puntando anche alla crescita della società editoriale del gruppo Pigini, la casa editrice Eli la Spiga, specializzata nell’editoria scolastica e leader in quella linguistica scolastica.

Nella foto la sede centrale di Pigini Group in provincia di Ancona, dislocata su una superficie di oltre 50 mila mq.

di Achille Perego

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