La scelta era nell’aria ed è diventata ufficiale nelle scorse settimane con la comunicazione anche alle parti sindacali in un incontro che si è tenuto alcuni giorni fa presso Assografici. Il gruppo Litorama-Inprint ha deciso di concentrare le attività produttive (stampa piana e rotooffset) in un unico polo optando per la più ampia e funzionale sede di Baranzate di Bollate. Qui da anni, sotto il marchio Inprint, girano quattro rotative (una 64 pagine, una 48 e due 16 tutte di casa Manroland, efficientate in questi ultimi anni) oltre ai reparti pre-press e finishing con circa 80 dipendenti.

E qui, come spiega l’ad di Litorama-Inprint, Matteo Rossini, arrivato nel gruppo cinque anni fa con il cambio di proprietà (il passaggio della quota di maggioranza dagli ex fondatori Casiraghi e Beltrame alla famiglia Ferrante) e artefice insieme con i suoi collaboratori del rilancio, sono state trasferite le due macchine piane (sempre Manroland 900 e 700) che erano in funzione nell’impianto di Mazzo di Rho oltre a un Ctp che ha rafforzato il reparto pre-stampa. Per le linee di affissione, cartotecnica e stampa digitale sempre nella sede di Litorama, invece, sono aperte più opzioni (cessione, joint-venture, ect.) che saranno valutate in base alle opportunità che fornirà il mercato. A Baranzate si sono già trasferiti una parte dei lavoratori impiegati a Mazzo di Rho (in tutto erano 38) e con i sindacati è in corso la trattativa per gestire poco meno di una decina di esuberi.

La scelta della concentrazione degli impianti in un’unica sede, sottolinea sempre Rossini, risponde all’esigenza di efficientare la produzione con maggiori sinergie anche rispetto all’offerta ai clienti e a ridurre i costi operativi. E rientra nelle strategie adottate dall’azienda per tornare quest’anno alla redditività. Dopo aver presentato un risultato positivo già nel 2015 e avere chiuso un 2017 brillante, l’anno scorso, pur mantenendo ricavi stabili (circa 35 milioni per Inprint, focalizzata sulla stampa dei “volantoni” della Gdo, e 8 per Litorama) il gruppo ha accusato una perdita contenuta collegata soprattutto al rialzo dei prezzi della carta. L’obiettivo ora è di tornare profittevoli quest’anno.

Così il gruppo sta dimostrando di poter stare sul mercato anche con l’attuale proprietà nonostante non sarebbe mai stata esclusa l’opzione di un’alleanza o un’integrazione. Al momento però non sarebbe aperto alcun dossier mentre in passato sono corsi molti nomi di possibili pretendenti (da Pozzoni a Grafica Veneta, dalla Poligrafici il Borgo del gruppo Amodei alla Rotolito di Bandecchi fino a gruppi inglesi e nord europei) senza mai però arrivare a trattative stringenti e tanto meno a un accordo.