Non è bastato il tweet di buon auspicio – qualcuno dice sia stata più una gufata – del ministro Ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato a far andare a buon fine la trattativa tra Grafica Veneta e Cpi Group.  E questo diniego francese, stando a quanto riportato dal Corriere Veneto, avrebbe fatto andare su tutte le furie Fabio Franceschi che incassa il colpo ma non si dà per vinto “La partita non finisce qui”. Ma se anche la difesa nazionalistica transalpina dovesse risultare inaggirabile, i progetti di crescita di Grafica Veneta probabilmente non si fermeranno (v. quanto ha dichiarato Franceshi nella notizia correlata). E non è da escludersi che la prossima trattativa possa avere per soggetto una azienda italiana. Ma veniamo a Cpi Group. Il colosso francese della stampa dei libri ha chiuso la trattativa per la cessione del controllo azionario con un consorzio di investitori, principalmente francesi, per un valore di 21 milioni di euro oltre all’abbattimento dei debiti di Cpi da 120 milioni di euro a 15. Nel consorzio la parte principale la riveste il conglomerato francese Impala Group che controllerà il 52% delle azioni. BPI France, la banca di stato francese avrà il 24% mentre il restante 24% sarà nelle mani di investitori privati e del management. Il presidente di Cpi Pierre-Francois Catté ha detto a PrintWeek che ha riportato la notizia “Qualunque cambiamento verrà fatto con progressività. Non abbiamo programmi di importanti ristrutturazioni nel breve termine. Abbiamo risorse finanziarie fresche da investire e siamo convinti vi sia un grande potenziale in questo settore. Continueremo a investire in stampa digitale nel futuro”.