Di questi tempi ci vuole molto coraggio per investire circa 25 milioni di euro in nuove rotative e nuovi stabilimenti per stampare quotidiani. Coraggio che non manca al 74enne Luca Colasanto (foto) alla guida delle attività di una famiglia leader in Italia nella stampa dei giornali con dieci stabilimenti (più altri quattro all’estero in Belgio, Fiandre e Vallonia), 250 dipendenti, 28 testate stampate, per un milione e mezzo di copie al giorno, con una trentina di rotative. Un grande parco macchine che recentemente è diventato ancora più competitivo con l’acquisto di tre nuove rotooffset per giornali, una KBA e due Goss Universal XL. La KBA è stata installata da pochi mesi nello stabilimento bolognese di Medicina (dove girano altre roto tra cui una modernissima ManRoland) per stampare il nuovo formato più piccolo (“mezzo quotidiano”) de Il Giornale. Una commessa importante che si aggiunge alla stampa, sempre a Bologna, di altre prestigiose testate (dall’International Tribune al Sole 24 Ore) oltre a giornali locali come il Quotidiano di Rimini. Una delle due nuove Goss (simili a quella messa in produzione l’anno scorso alla Unionprinting di Viterbo) è in fase di installazione invece nel nuovo stabilimento nell’area Ecocity di Villasanta in provincia di Monza e Brianza. Un impianto nel quale confluirà anche la produzione oggi realizzata nello stabilimento di Paderno Dugnano (che sarà chiuso) e le eccedenze dell’attività dell’altro centro milanese dei Colasanto, a Senago. Stabilimenti dove le società che fanno capo a Luca Colasanto e ai figli stampano numerosi quotidiani dal Financial Times a La Stampa, testate che arrischiscono un portafoglio clienti che allinea complessivamente anche Wall Street Journal, Il Foglio (di cui Colasanto è socio-fondatore), Gazzetta, Corsera, Tutto Sport e Corriere dello Sport solo per fare qualche nome. La seconda Goss, invece, destinata come tutte le rotative del gruppo a girare solo di notte per la stampa di quotidiani senza lavori commerciali diurni (“per offrire il miglior servizio ai clienti”) è destinata allo stabilimento belga di Nivelles, vicino a Waterloo, dove i Colasanto stampano sia edizioni per l’estero di quotidiani italiani sia giornali locali per  il mercato francofono e per quello inglese. E dove hanno investito anche per un nuovo impianto. Questi importanti investimenti, conclude Luca Colasanto (che da ex dirigente d’azienda è diventato stampatore di quotidiani all’inizio degli anni ottanta) “rappresentano il balzo finale per le nostre attività sia in Italia, sia all’estero e sono stati decisi anche per la passione e l’impegno che stanno mettendo i miei figli nell’attività della famiglia”.