Era da una decina d’anni che a Novara erano alla ricerca di un partner. Adesso la ricerca si è conclusa. Ma al posto di un socio industriale-finanziario hanno trovato un nuovo proprietario. Le Officine Grafiche Novara 1901, più conosciute sul mercato con il marchio commerciale Deaprinting, dopo oltre un secolo (cominciarono a stampare nel 1901 dentro la Casa editrice De Agostini) non appartengono più alla famiglia Boroli. Il 100% del capitale dell’azienda novarese, come recita una stringata comunicazione inviata ieri sera ai sindacati, è stato ceduto alla Mascagni srl collegata a Tim Management, società leader in Italia nel transition management, temporary e permanent management, corporate advisory e ristrutturazioni aziendali. Da anni molto attiva nel settore grafico (l’ultima operazione in qualità di advisor risale a un paio di mesi fa e riguarda la vendita delle Grafiche Pizzi di Settimo Milanese) Tim Management ha raccolto un pool di imprenditori e finanziatori per acquisire la Deaprinting.   Il passaggio azionario ha comportato anche il rinnovo dei vertici. Uscita di scena la famiglia Boroli (o meglio il ramo familiare che aveva rilevato l’azienda di stampa, che si era staccata nel 1973 dalla Casa editrice e che ha visto protagonisti Giovanni e poi i cugini Andrea e Alberto) nuovo presidente di Deaprinting è stato nominato Federico Cherubini, un nome conosciuto nel settore delle arti grafiche per gli incarichi di responsabilità assunti negli anni, ultimo quello (lasciato da alcuni mesi) ai vertici del gruppo Seregni. Nuovo amministratore delegato al posto del dimissionario Franco Pasquino è stato nominato invece Cesare Tocchio di Tim Management e consigliere Mario Cacciatore. Nei prossimi giorni si dovrebbero avere maggiori dettagli sul piano industriale della nuova proprietà che si incontrerà con i sindacati, preoccupati, spiega Clementino Villaraggia, segretario provinciale della Fistel-Cisl, per il futuro di 220 lavoratori e delle loro famiglie e consapevoli che dopo oltre un secolo a Novara è finita un’era, quella dell’azienda della famiglia Boroli (e quindi De Agostini) che aveva sempre rappresentato un sogno e un posto di lavoro sicuro. Una sicurezza che negli ultimi anni, a dire il vero, era venuta meno. Colpita, come tutte le aziende grafiche, dalla crisi del settore, dalla progressiva riduzione delle commesse di stampa della casa editrice De Agostini (il principale committente che assicura circa la metà dei ricavi che superano i 50 milioni di euro) e dalla difficoltà di sviluppare gli ordini per conto terzi, Deaprinting non viveva un momento facile nonostante nel 2010 fosse stato avviato un piano di riorganizzazione e una ricapitalizzazione da 5 milioni di euro versati dai Boroli. Tanto che sugli attuali 220 dipendenti circa, solo 150 lavoravano mentre gli altri hanno ruotato in cassa integrazione straordinaria. Il piano biennale di ristrutturazione, terminato il 6 dicembre, prevedeva (con lo spostamento della Legatoria del Verbano a Novara, realizzato nel 2011) una riduzione del personale, con incentivi all’esodo e prepensionamenti, da 300 a 192 addetti. Quindi ci sarebbero potenzialmente ancora una trentina di esuberi. Ma sarà la nuova proprietà a comunicare i nuovi progetti industriali che potrebbero comprendere anche lo spostamento dell’attività dall’attuale e storico stabilimento di Novara.