«L’impegno di Kodak per la sicurezza dei suoi dipendenti e clienti durante la pandemia Covid-19 è di primaria importanza. Le continue preoccupazioni e gli impatti della pandemia ci rendono difficile impegnare risorse per un evento del genere in questi tempi incerti». È con questa breve dichiarazione che Jim Continenza, presidente esecutivo di Eastman Kodak Company, ha annunciato che Kodak non sarà presente all’edizione 2021 di Drupa. 

Nella breve nota diffusa dall’azienda si legge poi che “Kodak continuerà a investire nel settore della stampa, raddoppiando gli sforzi nello sviluppo delle soluzioni digitali e fornendo i prodotti di cui i clienti hanno bisogno per promuovere la produttività e la crescita con l’evoluzione del settore”. A sette mesi circa dall’evento, Kodak si aggiunge dunque alla lista di società produttrici di tecnologie che rinunciano a partecipare all’edizione dell’anno prossimo della fiera di Düsseldorf: Fujifilm, Bobst, Xerox, Heidelberg, Komori, Manroland Sheetfed, Sitma e Screen. 

Alla fine dello scorso luglio Kodak aveva annunciato l’imminente nascita di Kodak Pharmaceuticals, una nuova business unit dedicata alla produzione di componenti medicinali (fra cui anche l’anti-malarico idrossiclorochina, destinati in primo luogo al mercato americano) che sarebbe nata sulla base di un prestito da 765 milioni di dollari da parte del governo americano. Prestito per cui la Development Finance Corporation (DFC), la banca di sviluppo americana che collabora con il privato di diversi settori tra cui energia, assistenza sanitaria, infrastrutture essenziali e tecnologia, aveva firmato una lettera d’intenti. L’annuncio dell’operazione era stato dato dallo stesso presidente degli Stati Uniti Donald Trump: nei giorni successivi all’annuncio, come riporta la CNBC, il valore delle azioni di Kodak in borsa è salito di oltre il 2.000%. Ma all’inizio di agosto, la US International Development Finance Corporation – lo stesso ente che aveva sottoscritto la lettera di interessi per l’operazione – ha frenato l’accordo perché la Securities and Exchange Commission, l’ente federale statunitense preposto alla vigilanza della borsa valori, ha aperto un’indagine sull’operazione per attività di trading sospette. L’indagine, che è ancora in una fase iniziale, si concentra sulle tempistiche con cui Kodak avrebbe rivelato l’accordo con il governo perché un giorno prima che la società e Trump lo annunciassero, le azioni di Kodak “sarebbero aumentate di quasi il 25% con volumi di scambio di gran lunga superiori a quelli delle sessioni precedenti”, spiega la CNBC. Gli avvocati di Kodak negano che la società abbia violato la legge sui titoli, riporta l’emittente americana.

Foto dello stand Kodak a Drupa 2016 da Kodak.com

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