Dopo oltre cinquant’anni di attività e di crescita, anche il gruppo Reggiani di Varese (fondato nel 1960 dall’omonima famiglia e oggi controllato da un parterre di soci finanziari e industriali del territorio lombardo) è stato costretto a ricorrere alla procedura del concordato preventivo in continuità aziendale. Una scelta sofferta ma obbligata di fronte all’acuirsi della crisi finanziaria determinata dal mancato pagamento di importanti commesse di altrettanti importanti clienti per un valore stimato in circa 2 milioni di euro. Come spiegano all’azienda di Brezzo di Bedero (Luino) la richiesta del concordato, accompagnata dal piano industriale, era stata fatta alcuni mesi fa al Tribunale di Varese ed era stata accolta con la nomina di un commissario. Il 25 novembre ci sarà, come prevede la legge, l’assemblea dei creditori chiamata a dare (come auspicato e molto probabile) l’assenso al piano di rimborso dei crediti con le percentuali sempre previste dalla legge che distingue tra creditori privilegiati e i cosiddetti chirografari. Con il via libera al piano, che eviterebbe la procedura di messa in liquidazione, la Reggiani (che complessivamente conta un centinaio di dipendenti per circa 12 milioni di euro di ricavi) potrebbe superare lo stress finanziario e continuare la sua attività, che non s’è mai interrotta e anzi negli ultimi mesi ha registrato, dal fronte del mercato, anche incoraggianti segnali di ripresa delle commesse. Del resto dietro la richiesta del concordato preventivo in continuità aziendale non ci sono progetti per seguire (come purtroppo sta avvenendo per molte aziende) la scappatoia della cessione o dell’affitto del ramo d’azienda, utilizzata – non sempre, ma purtroppo spesso – per fare pulizia nei crediti (a danno dei fornitori) e ripartire. Il gruppo, infatti, continua a essere un importante punto di riferimento per la stampa editoriale e commerciale e per il settore IT, con una divisione dedicata da più di trent’anni alla tecnologia informatica con forte competenze nel web e nel multimediale, nella gestione e integrazione di sistemi, nella lettura ottica, nella tracciabilità, nelle soluzioni informatiche per la sanità e nel sourcing. Competenze che hanno permesso alla divisione IT della Reggiani di essere una delle poche aziende italiane a fornire servizi da oltre dieci anni alla Commissione europea. E richiama nel nome proprio l’Europa il progetto, ancora allo studio, di scorporare le attività digitali in una società autonoma, anche se controlla dalla Reggiani, ovvero la Mobile Solutions Europe con sede a Gavirate. A Brezzo di Bedera invece c’è il cuore della produzione grafica con il ciclo completo di lavorazione, dalla pre-press alla legatoria (compresa l’incassatura dei volumi cartonati) e ai reparti stampa che contano su tre macchine piane 70×100 Kba e Roland fino a 8 colori e una rotativa a 16 pagine, sempre Roland, utilizzata anche per la stampa della free press, in particolare del mercato immobiliare.
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