La volontà era quella di sostituire la 64 pagine bruciata nell’incendio che a metà dicembre dello scorso anno era scoppiato nello stabilimento Elcograf di Pozzo d’Adda, rimesso comunque quasi subito in attività con un intervento lampo durato pochissimi giorni. Rimaneva il problema di mettere in produzione una nuova rotativa da affiancare alle altre due 72 pagine e alla 48 Lithoman che non avevano subito alcun danno dall’incendio. E il problema, se così si può definire, è stato risolto – conclusa positivamente anche la procedura riguardante le garanzie assicurative – con l’ordine a Manroland Web Systems di una nuova rotativa a 72 pagine, identica a quella distrutta nell’incendio, che dovrebbe arrivare l’anno prossimo e che rappresenta comunque il più importante investimento del 2017 sul fronte delle maxi rotative. Un investimento che si aggirerebbe attorno ai 10 milioni di euro.

In questo modo Elcograf tornerà a disporre di 12 rotooffset in produzione. Attualmente infatti oltre alle tre macchine che “girano” a Pozzo d’Adda ci sono i tre impianti della sede di Madone (due 80 pagine messe in produzione dopo il rilevamento di una parte della ex Roto2000 e una rotativa di formato 24 pagine), le tre rotooffset (una 64, una 48 e una 16 pagine) in funzione a Verona (la ex Mondadori Printing) e le due 64 pagine che lavorano a Cinisello Balsamo dove Pozzoni aveva rilevato la ex Pizzi. Completano la capacità produttiva del gruppo di Cisano Bergamasco otto macchine piane installate a Verona, gli impianti per la stampa di libri dello stabilimento di Cles (tre Cameron e due Timson) e le nove rotocalco: cinque sempre nella ex Mondadori Printing di Verona e quattro a Melzo.

E proprio sul fronte delle macchine piane potrebbero in futuro arrivare altre novità. Il gruppo Pozzoni infatti, come del resto altri big della stampa italiani, sarebbe stato contattato da alcuni importanti produttori di macchine piane impegnati nella produzione di nuove macchine a foglio UV Led che rispetto alle precedenti generazioni di UV garantirebbero una serie di vantaggi significativi. Per ora si tratta solo di un’ipotesi, senza alcun ordine che, se venisse confermato nei prossimi mesi (nell’ambito delle agevolazioni previste dal Piano Industria 4.0), porterebbe all’installazione delle nuove macchine piane alla Elcograf di Verona e/o nello stabilimento Pozzoni di Filago.

L’interesse in generale del mercato a investire in queste nuove macchine piane, infatti, deriva anche dai vantaggi fiscali offerti, all’interno del piano Industria 4.0 dall’iper ammortamento prorogato per ora al 30 settembre ma con la possibilità che siano concessi altri tre mesi fino a fine anno. Non solo, in un 2017 che ha visto un primo semestre in leggero calo sul 2016, il mercato delle macchine piane ha mostrato di tenere di più, anche in termini di redditività, rispetto a quello delle rotative.