Le voci girano già da un po’ e riguardano un accordo tra il gruppo Canale e la Nuova Satiz, la società, operativa dallo scorso primo gennaio, nata da un’operazione di management buy-out guidata dall’ex amministratore delegato della Ilte, Alessandro Rosso, che aveva incorporato le attività di stampa roto-offset dell’azienda di Moncalieri guidata da Vittorio Farina. Un gruppo con oltre 400 dipendenti e circa 55 milioni di euro di ricavi che, secondo indiscrezioni di mercato, sarebbe il partner ideale della Canale (70 milioni di ricavi e 200 dipendenti a Borgaro Torinese più altri 250 nella sede aperta già da qualche anno in Romania) per stringere un’alleanza tutta piemontese dopo la “scissione” dalla Ilte che, secondo un’altra voce, potrebbe trasferire la stampa delle Pagine Gialle da Moncalieri alla Rotosud, acquisita nel marzo del 2010 dal gruppo Espresso per una cifra stimata di 15 milioni di euro. Uno scenario che però il diretto interessato, Giacomo Canale, smentisce. “Al momento – dice il numero uno dell’omonimo gruppo – non ho nulla da annunciare”. Discorsi, però, aggiunge, se ne fanno parecchi. E “noi siamo quindici anni che stiamo ricercando un accordo, ma è difficile, direi quasi impossibile”. Così, per ora, la Canale va avanti da sola. Il cuore italiano della produzione, editoriale, commerciale (a partire dagli stampati per la Gdo) e libri, è rimasto a Borgaro Torinese dove girano due rotative da 80 pagine Lithoman e i gruppi stampa piani di casa Kba. Sempre a Borgaro è attiva anche la legatoria mentre nei mesi scorsi si è risolta la vicenda dell’altra legatoria del gruppo, quella di Borgo San Dalmazio, rimasta a lungo sull’orlo della chiusura. Dopo aver registrato un forte ridimensionamento della manodopera (da 200 a 100 e poi 80 dipendenti), la legatoria è stata rilevata da una cooperativa (Carta Servizi) che con una sessantina di dipendenti sta proseguendo l’attività, comprese ovviamente le commesse del gruppo Canale. Che al momento non ha intenzione di investire in nuove macchine. “Questo non il momento per investire – conclude Giacomo canale -. la crisi purtroppo non è finita per niente e la cosa più importante è sopravvivere. Noi ci riusciamo con ricavi e commesse che ormai sono stabilizzati e dopo aver adeguato, con la riorganizzazione del gruppo e la diminuzione dei costi, la nostra azienda per cui possiamo dire che la stagione delle ristrutturazioni sia terminata”.