“I libri cartacei ci hanno accompagnato insostituibili per generazioni nelle giornate e nelle nottate di studio e sarebbero cancellati da una norma scritta veramente male dal Governo all’art. 11 del Decreto Crescita Bis. È sbagliato da tanti punti di vista muoversi in modo così drastico e inaccurato”. E’ il presidente della Federazione della Filiera della Carta e della Grafica  Felice Rossini a parlare: “I produttori e gli stampatori di libri cartacei sono allarmati. La norma deve essere rivista perché mette in crisi tutti: gli insegnanti che devono essere messi in grado di passare al digitale, gli studenti che non possono studiare tutte le materie solo su supporto digitale e l’industria che non può sacrificare da domani aziende e lavoratori sull’altare di una digitalizzazione che dovrebbe essere proposta in modo più morbido e meno traumatico.”  Le proposte che la Federazione porta avanti sono semplici, prosegue Rossini: “E’ necessario dare almeno un anno di più all’industria per organizzarsi e gestire l’integrazione, a meno che il Governo non si voglia rendere inutilmente artefice della chiusura di molte aziende in un tale momento di crisi e della perdita di migliaia di posti di lavoro: si deve andare al 2014-2015. Si deve chiarire che la versione mista deve prevedere l’uso del libro cartaceo con contenuti digitali integrativi, perché molti docenti considerano i libri cartacei insostituibili e non si può proibire che li usino; tra l’altro molte esperienze anche negli Stati Uniti mostrano come anche a livello universitario la soluzione ‘solo digitale’ viene rifiutata spontaneamente da docenti e studenti; molti paesi, infatti, hanno verificato una minore memorizzazione e apprendimento. Non si può imporre quindi che i collegi dei docenti da domani si dotino ‘esclusivamente’ di libri digitali. Questa imposizione deve essere cancellata”. Conclude il presidente Rossini: “Questa è una battaglia che non possiamo abbandonare. Abbiamo incontrato tanti esponenti del Senato, anche perché siamo stati auditi dalla Commissione Industria presieduta dal senatore Cursi e abbiamo visto che le nostre preoccupazioni sono condivise da tanti membri di tutti gli schieramenti, per fortuna. Anche la Commissione Istruzione ci risulta stia sollevando il problema. Il Governo non può imporre dall’alto soluzioni astratte e inapplicabili. Noi non siamo contro il digitale, vogliamo semplicemente che rimanga la possibilità per gli insegnanti di poter adottare anche libri cartacei con alcuni contenuti digitali integrativi, oltre al libro esclusivamente digitale. Il digitale, che è una opportunità di cui tutti riconosciamo la valenza, deve essere una occasione gestita al meglio e non una minaccia che crea problemi e traumi”.