Gli stampati figurano nell’elenco di prodotti europei potenzialmente sottoponibili a dazi dagli Stati Uniti. Lo scontro commerciale USA-Europa – iniziato col contenzioso tra Boeing e Airbus tredici anni fa – ha raggiunto un punto di svolta lo scorso 18 ottobre, quando la World Trade Organization (WTO) ha riconosciuto agli Stati Uniti il diritto di imporre dazi aggiuntivi (pari al 25%) sui prodotti europei come ritorsione per i sussidi che i Paesi europei hanno elargito negli anni ad Airbus. E i prodotti stampati figurano nell’elenco stilato dall’Ufficio degli Affari Commerciali americano. Lo riporta la rivista francese Caractère.

Attualmente, la bilancia commerciale fra Europa e Stati Uniti è quasi in pareggio, con un export – per il Vecchio Continente – pari a 919 milioni di euro e un import di 928 milioni di euro di prodotti stampati nel 2018. I paesi europei principalmente colpiti dalla manovra daziaria americana sarebbero Regno Unito e Germania, che messi insieme esportano il 70% del totale degli stampati. Se la manovra venisse confermata, gli stampatori europei si troverebbero a fronteggiare una doppia sanzione: ne avrebbero infatti una diretta sugli stampati che esportano negli USA, e una indiretta su tutti quei prodotti finiti che, prima di essere esportati, subiscono un qualsiasi processo di stampa (basti pensare, per esempio, a un qualsiasi packaging alimentare).

Va ricordato, tuttavia, che il verdetto della WTO potrebbe mutare qualora gli Stati Uniti venissero giudicati colpevoli di aver sostenuto finanziariamente Boeing. Questo procedimento, presentato dall’Unione Europea in risposta a quello americano, dovrebbe giungere a conclusione nei primi mesi del 2020.