Nessun licenziamento nella cartiera di Varone in Trentino, che diventano 23 trasferimenti negli stabilimenti limitrofi di Arco e di Arconvert. Ancora da discutere gli adeguamenti salariali dei lavoratori della cartiera che a partire da gennaio 2020 smetterà il ciclo continuo. Questo è in sostanza quanto emerso dal primo tavolo di confronto fra le rappresentanze sindacali e il Gruppo Fedrigoni, che in un comunicato annuncia “un articolato piano di crescita, 10 milioni di investimenti nel 2020 in macchinari e strutture nel polo trentino e (probabilmente, viene aggiunto più avanti nel comunicato, ndr) nuove assunzioni negli stabilimenti di Arco di Trento, dove si andrà a produrre più carta per la stampa digitale oltre a carte patinate di alta gamma”.

Quello di Varone (con 155 dipendenti) è uno dei quattro stabilimenti del Gruppo Fedrigoni presenti in Trentino per un totale di 585 lavoratori tra gli stabilimenti di Varone, Arco, Scurelle e Arconvert (società controllata con sede ad Arco). La notizia dello stop al ciclo continuo è arrivata lo scorso 19 novembre; all’inizio i sindacati avevano denunciato il rischio di 30 esuberi e di un taglio salariale di oltre 300 euro sulla busta paga dei lavoratori della cartiera di Varone, dovuto proprio alla diminuzione del numero di ore lavorate. «La questione dei salari dobbiamo ancora discuterla, abbiamo un tavolo già fissato per il pomeriggio del 13 dicembre», spiega Claudia Loro, segretaria generale Cigl SLC del Trentino, al tavolo di confronto insieme a Lorenzo Pomini, segretario generale FISTEL-CISL, Alan Tancredi, segretario regionale UILTEC e alle RSU di Fedrigoni Varone. «Fedrigoni ci ha assicurato che il cambio di orario a Varone risponde a una scelta organizzativa, parte di una mission complessiva dei vari stabilimenti in Trentino e in Veneto. Per assicurarci della serietà del proposito abbiamo chiesto chiarimenti sugli investimenti, che ci saranno nell’immediato sullo stabilimento di Arco e a partire dal 2021 anche per Varone», continua Loro.

Delle 23 persone da trasferire, secondo le prime contrattazioni, 6 sarebbero destinate allo stabilimento di Arco che dista meno di 50 chilometri da quello di Varone, e 18 invece nello stabilimento Arconvert, la divisione converting del Gruppo Fedrigoni dove si realizzano prodotti autoadesivi. Questi trasferimenti, a differenza dei primi, prevedono una cessione di contratto per poter essere finalizzati: Fedrigoni ha dichiarato la sua disponibilità nel dare un incentivo economico ai lavoratori che accetteranno il trasferimento, riferisce la segretaria generale Cigl SLC, che conclude: «Entro Natale dovremmo riuscire a capire se tutta questa operazione funziona. Abbiamo dato come termine all’azienda per la risoluzione della questione la fine di gennaio 2020».

Non è l’unico appuntamento per Fedrigoni all’inizio del prossimo anno: entro febbraio dovrebbe concludersi l’acquisizione di Ritrama, azienda italiana specializzata in autoadesivi che andrà a rafforzare la produzione di etichette autoadesive e per grafica pubblicitaria, che Fedrigoni ha annunciato di voler acquisire a fine ottobre. Le carte patinate e naturali bianche che oggi Ritrama acquista da altri fornitori verranno prodotte da Fedrigoni, che dunque incrementerà i volumi. Secondo il mercato l’operazione avrebbe un valore fra i 250 e i 300 milioni di euro.

di Giulia Virzì

 

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