La rovinosa caduta delle attività di stampa del gruppo Guido Veneziani Editore, con il fallimento prima di RotoAlba e poi della Mazzucchelli (e il timore che nei prossimi giorni il Tribunale decida la stessa sorte per la Enerprint di Moncalieri) continuano a essere al centro delle attenzioni del mercato. E a generare voci ma anche operazioni attorno alle attività, comprese quelle editoriali, che facevano capo alla GVE.

A inizio settembre il gruppo editoriale di Veneziani, come scrive Italia Oggi, si è dissolto ufficialmente con la dichiarazione di fallimento da parte del Tribunale di Milano della GVEditore e della GVPeriodici (la prima udienza sarebbe stata fissata per il 18 gennaio). E a inizio agosto, tramite la Dprint di cui sono entrambi soci, i fratelli imprenditori Vittorio e Mario Farina avrebbero ricevuto l’autorizzazione sempre del Tribunale di Milano a prendere in affitto per un anno il ramo d’azienda che ha in pancia i magazine di Veneziani, tra cui Vero, Vero Tv, Top, Stop, Miracoli e Confessioni Donna. La locazione – che non riguarderebbe il canale televisivo Vero Tv – è partita lo scorso 24 agosto ma, ha dichiarato Vittorio Farina sempre a Italia Oggi “siamo interessati anche all’acquisto”. “Abbiamo già assunto a tempo indeterminato la cinquantina di giornalisti che lavoravano per queste riviste”.

Il prossimo passo sarà quello di trovare una nuova concessionaria pubblicitaria mentre fino a fine mese della raccolta si occuperà Vero Communication, la concessionaria interna del gruppo Veneziani, che aveva preso in carico le testate consentendone l’uscita in edicola.

Per ora non ci sono piani di integrazione, parole sempre di Farina, “con le nostre altre pubblicazioni” (tra cui le testate locali del gruppo Dmail, ndr) e “non siamo interessati al business da stampatore del gruppo Veneziani” perché “si tratta di attività che si sono fermate e hanno un costo troppo alto per essere riavviate”.

Farina questa estate era stato indicato, tra le tante voci corse, tra i possibili imprenditori interessati a intervenire per salvare la Mazzucchelli di Seriate. Nome a cui, sempre a livello di rumor di mercato mai confermati, si erano aggiunti anche quelli del gruppo Pozzoni, della Graphicscalve e di uno stampatore straniero. Ci sarebbe stata comunque una manifestazione d’interesse da parte di un’azienda del Nord Italia per rilevare la Mazzucchelli in affitto, interesse però che ora è tutto da valutare alla luce dell’intervenuto fallimento della società a suo tempo acquisita da Guido Veneziani e la nomina di tre curatori. Così, la situazione, come confermano i sindacati (che in questi giorni incontreranno gli oltre cento dipendenti messi in cassa integrazione per affrontare anche i problemi relativi all’inserimento nella procedura concorsuale del fallimento, tenendo conto che vantano ancora alcune mensilità arretrate) rimane incerta e ancora non si capisce se potrà esserci un cavaliere bianco.

Ma è sempre più certo, anche secondo fonti sindacali, che questo cavaliere non sarà la Graphicscalve, l’azienda guidata dai fratelli Ezio e Walter Ferrari. Con oltre 120 dipendenti e reparti di stampa sia piana, sia roto e digitale, Graphicscalve, presente sul mercato dall’inizio degli anni Ottanta, oltre all’impianto a Vilminore di Scalve ha anche uno stabilimento proprio a Seriate. E anche questo aveva fatto pensare a un suo coinvolgimento nella vicenda Mazzucchelli. Rumor di mercato, però, dicono che i fratelli Ferrari (che su voci e ipotesi che riguardano la loro azienda mantengono il più stretto riserbo non confermando nulla) avrebbero deciso di potenziare l’attività per linee interne. E tra i progetti – come detto non confermati dall’azienda – ci sarebbe quello di acquistare una Lithoman a 48 pagine e avere un nuovo polo produttivo a Dalmine guardando anche alla fascia di mercato non più servita, per ora, dalla Mazzucchelli.