È durato più di tre ore l’incontro del 2 luglio (da remoto) tra la Regione Piemonte, gli enti locali, Elcograf e le parti sociali per il futuro dei 140 dipendenti della ex Canale di Borgaro Torinese. Un incontro che si è concluso con una rassicurazione da parte del gruppo guidato da Mario Pozzoni che ha smentito le voci su un possibile cambio del piano di risanamento e quindi su un ulteriore ridimensionamento, se non addirittura la chiusura, del polo di Borgaro Torinese, precisando che in ogni caso qualsiasi decisione futura sarà presa – e non solo per le attività ex Canale – in base all’andamento del settore. Da parte della Regione Piemonte c’è l’impegno a redigere un verbale programmatico in cui venga messo nero su bianco l’impegno, espresso dall’azienda nel corso dell’incontro, a garantire la continuità del sito. Un verbale che i sindacati, anticipa Tino Mandricardi della Segreteria territoriale della Uilcom UIL, si sono detti pronti a condividere e a firmare.

Il piano non cambia

L’azienda fa sapere di avere ribadito durante l’incontro che il piano di risanamento a suo tempo presentato per la ex Canale (oggi Elcograf) a oggi non è stato modificato e resta valido, pur con le incertezze che la pandemia ha comportato per l’intero settore in termini di calo di volumi e fatturato. Il piano quindi prevede a regime circa 50-60 lavoratori impiegati nell’attività di stampa rotooffset. Rispetto alla forza lavoro attuale, 140 persone rimaste rispetto alle 190 iniziali, resterebbero circa 80 persone in esubero. Per gestire gli esuberi fino a maggio 2021 ci sarà il ricorso alla cassa integrazione straordinaria a zero ore e a rotazione per il reparto rotative; proseguiranno gli incentivi all’esodo, il ricollocamento lavorativo (per cui c’è un impegno sul fronte della formazione anche da parte della Regione Piemonte) e il ricorso ai prepensionamenti per chi ha maturato almeno 38 anni di contributi. L’azienda ha sottolineato come il piano oggi in esecuzione abbia ben funzionato, consentendo anche per i lavoratori appartenenti ai rami di attività non facenti parte del progetto di esercizio da parte di Elcograf di trovare una diversa collocazione: gli addetti alla legatoria, pari a 35 unità nel gennaio 2019, oggi sono meno di una trentina e alcuni di loro sono reimpiegabili sulle rotative, spiegano da Elcograf, mentre i lavoratori della stampa piana, pari a 24 unità nel gennaio 2019, oggi sono 14 parte dei quali ugualmente reimpiegabili sulle Lithoman. Mentre per quanto attiene al personale impiegatizio, le fuoriuscite pilotate hanno interessato oltre 20 unità.

L’eventuale utilizzo delle agevolazioni per i prepensionamenti per i lavoratori con 35 anni di contributi (prevista dall’ultima Legge di Bilancio) implicherebbe una modifica del piano che, da crisi e risanamento, dovrebbe diventare di “riorganizzazione” includendo anche un progetto di investimenti. Si tratta di una opzione per la quale l’azienda non è pregiudizialmente contraria ma – tenendo anche conto che l’utilizzo delle norme per i prepensionamenti con 35 anni di contributi riguarderebbe al massimo 12 lavoratori – a oggi ritiene questa soluzione difficile proprio per la necessità di una significativa modifica del piano. Infine, l’azienda ha sottolineato come l’attività del reparto rotooffset di Borgaro Torinese, dedicato alla stampa editoriale e commerciale con un focus su Gdo e mercato francese, abbia subito un forte ridimensionamento – così come tutto il settore grafico – a causa degli effetti negativi dell’epidemia da Covid-19.

I termini dell’acquisizione

L’acquisizione di un ramo d’azienda della ex Canale di Borgaro Torinese a fine 2018 da parte di Elcograf prevedeva di rilevare solo l’attività relativa alla stampa rotooffset rappresentata in particolare da due macchine Lithoman di grande formato (80 pagine) e l’affitto di uno dei due capannoni (con la formula del contratto di sei anni più sei). L’operazione di cessione a terzi dell’attività di legatoria, con la cessione dei macchinari e dell’immobile da parte della ex Canale e del personale relativo da parte della Elcograf in cambio di contratti di appalto non è andata a buon fine, non essendosi trovato un accordo tra la Canale ed il potenziale legatore subentrante. Un’operazione non realizzata non per volontà di Elcograf, specificano dall’azienda, e che avrebbe comportato, oltre a un contenimento importante degli esuberi, anche migliori economie di scala per il confezionamento oggi realizzato in altre legatorie del gruppo e/o per conto terzi.

Di Achille Perego

 

Leggi anche:

“Con l’amaro in bocca”, le voci dei lavoratori della ex Canale di Borgaro Torinese (ora Elcograf)

Ex Canale di Borgaro Torinese, ora Elcograf: cosa è successo in questi due anni

Il gruppo Rotolito acquisisce la G. Canale & C. Romania SA: nasce Rotolito Romania

Rotolito diversifica nelle barriere in plexiglass. Elcograf riorganizza e ferma la ex Grafiche Pizzi

Coronavirus, le aziende nella Bergamasca: non si ferma la Elcograf, stop a Pigna e legatoria Boost

Elcograf, lavoratori in sciopero per paura del contagio da coronavirus

Rotolito, Elcograf e altre: la situazione nelle aziende dopo il decreto che “chiude” l’Italia per coronavirus

Pronto il piano di Elcograf per 250 prepensionamenti

Elcograf verso la riorganizzazione degli impianti e il ricorso ai prepensionamenti

Niiag ed Eurogravure si fondono in Elcograf. Nasce gruppo da oltre 250 milioni

Elcograf (gruppo Pozzoni) acquisisce la G.Canale e ora punta sulla Francia