«Nel futuro la nanografia toccherà i maggiori mercati della stampa: dall’editoria a bobina al cartone ondulato, dalle etichette al metal printing fino al tessile. Ma questo è un segreto, non ditelo a nessuno». Benny Landa gioca con il pubblico collegato da ogni parte del mondo all’evento Q&A with Landa Digital Printing Management, in streaming il pomeriggio del 16 settembre. Di fianco a lui Arik Gordon, chief executive officer di Landa Digital Printing (una delle quattro unità – insieme a Landa Labs, Landa Ventures e Lusix – del Gruppo Landa, guidato dal fondatore di Indigo, Benny Landa) nominato lo scorso giugno (nella foto a sinistra). Nel corso dei 40 minuti circa di evento, l’inventore della stampa digitale e di quella nanografica ha confermato la presenza a Drupa 2021 di Landa Digital Printing (“le persone si innamorano a Drupa”, ha detto), ha affermato come nessun Paese e nessuna industria sia stata risparmiata dall’impatto del Covid-19 e che dal mercato c’è una chiara e crescente richiesta per la stampa digitale sul packaging flessibile di vari materiali.

Il futuro di Landa

«Abbiamo favolose innovazioni in fase di sviluppo, ma ci piace sorprendere il mercato quindi non posso scendere nei dettagli… Quello che posso dirvi è che di certo stiamo lavorando sulla velocità, sui nostri colori speciali e su molte altre caratteristiche. Ma voglio dirvi una cosa: siamo stati benedetti (“blessed”, durante la conferenza) da una tecnologia privilegiata, la nanografia, che stampa colori brillanti e vividi da togliere il fiato, ad alta velocità e in maniera economica su ogni substrato», ha spiegato Benny Landa, nell’anticipare che è proprio sull’ampliare la varietà di substrati che la ricerca della società si sta spingendo, fino ad arrivare al tessile o al cartone ondulato. «La nanografia è una tecnologia molto flessibile», gli ha fatto eco Gordon, che ha spiegato come i profili dei clienti che hanno installato una macchina Landa siano molto vari, dall’online printing al commerciale passando per il cartone pieghevole: «Alcuni clienti stampano addirittura i cartoni della pizza».

Drupa

L’evento online prevedeva che il pubblico registrato potesse porre delle domande al management di Landa (da qui il nome, Q&A) e quella a cui non potevano sfuggire era senz’altro relativa alla prossima edizione di Drupa, rinviata al 2021 a causa del coronavirus e che nelle scorse settimane ha visto dare forfait grandi nomi dell’industria della stampa. «Io amo Drupa, è LA fiera dell’industria della stampa, è l’unica fiera a cui Landa Digital Printing ha sempre preso parte e la ragione è che ci sono centinaia di migliaia di visitatori con cui condividere la nostra visione di come vediamo il futuro dell’industria. Negli ultimi 25 anni della mia carriera  – “che sono poi tutta la mia carriera”, sottolinea Landa sorridendo – ogni volta che un cliente ha firmato un contratto e io gli ho chiesto: “Quando hai preso la decisione di investire in questa macchina?”, lui mi risponde: “Beh, mi sono innamorato della tecnologia quando l’ho vista a Drupa 2012, o 2016… Le persone si innamorano a Drupa: delle tecnologie, delle persone, delle società, della visione… Ma poi dico al cliente: “Te ne sei innamorato a Drupa 2012, ti ci sono voluti 7 anni per comprarla!” E poi loro mi dicono che non erano pronti e altro. Ma alla fine termina tutto in un matrimonio, ed è questa la cosa straordinaria di Drupa. Quindi sì, decisamente parteciperemo a Drupa, con l’unica condizione della sicurezza: ci saremo se sentiremo che sarà sicuro per i nostri dipendenti e per i visitatori», ha dichiarato Benny Landa facendo riferimento alla situazione sanitaria da Covid-19 e senza nascondere, subito dopo, le difficoltà dell’aver dovuto cambiare il modo di comunicare con i propri clienti, una volta arrivata la notizia del rinvio della fiera: il mondo della stampa non sarà più lo stesso, secondo Benny Landa, anche per l’ormai esteso utilizzo del web e del digitale.

Covid-19

E a proposito dell’impatto della pandemia, Landa ha ribadito come nessun Paese e nessun mercato sia stato esente dalle conseguenze economiche della pandemia, e che per quel che riguarda l’industria della stampa, ha rimarcato come il coronavirus abbia avuto effetti diversi a seconda del settore: è stato devastante per il commercial printing e un booster, un acceleratore, per il packaging ad esempio. È innegabile un “Covid decline”, dice Landa, ma la crescita tornerà a un “new normal”, una nuova normalità in cui riunioni su Zoom rimpiazzeranno i viaggi di lavoro e ci sarà una produzione più flessibile e più digitale. Per quel che riguarda Landa Digital Printing, ha poi spiegato Arik Gordon, c’è stato un impatto nel breve periodo sulle installazioni e talvolta nel supportare i clienti. Intorno ad agosto però, continua Gordon, le misure di lockdown nel mondo si sono allentate e siamo potuti tornare alla normalità: «Entro la fine dell’anno installeremo quattro o forse cinque macchine (hopefully, “si spera”, dice Gordon nella conferenza), e anche i nostri tecnici sono di nuovo operativi. Credo che uno degli aspetti positivi derivanti dal lockdown sia stata una maggior indipendenza dei team locali, che dovevano essere in grado di supportare i clienti delle varie aree geografiche: e questa è la direzione che vogliamo continuare a percorrere», ha detto Gordon.

 

Giulia Virzì
 

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