I numeri sono ancora ballerini e ovviamente, dipendenti e sindacati, sperano e lottano perché siano i più bassi possibili, non solo nell’area giornalisti ma anche in quello di grafici e poligrafici. La cura di lacrime e sangue presentata dal nuovo ad della Rcs, Pietro Scott Jovane (il nuovo piano industriale insieme con una ricapitalizzazione da 600 milioni entro il 2015 sono stati approvati nei giorni scorsi dal consiglio d’amministrazione) dovrebbe avere ripercussioni, spiegano fonti sindacali, più forti sui grafici e meno pesanti sui poligrafici. Per quanto riguarda questi ultimi e i centri stampa dei quotidiani (Corsera e Gazzetta) a Milano (Pessano) e Roma, i tagli non dovrebbero andare oltre quanto già previsto dal piano di ristrutturazione e riorganizzazione già in corso e destinato a scadere nel luglio del 2014. Piano che prevede nell’area milanese (Via Solferino e Pessano) una quarantina di esuberi su circa 400 addetti da gestire con prepensionamenti e ammortizzatori sociali. Sotto la decina, invece, la riduzione di organico nel centro stampa di Roma per cui si potrebbe ipotizzare un accordo seperato di riorganizzazione.   Più pesante e più difficile è invece la situazione che riguarda l’area periodici di via Rizzoli. Al termine del cda che ha approvato aumento di capitale e piano industriale 2013-2015 (con investimenti totali nel triennio per 160 milioni) il gruppo del Corriere della Sera non ha sciolto le riserve sulla trattativa per la vendita di 10 testate periodiche che, come annunciato in passato dall’ad Pietro Scott Jovane, in alternativa alla cessione potrebbero venire chiuse. Al termine del consiglio la società ha spiegato solamente di avere «esaminato lo stato avanzamento delle attività di cessione degli attivi non core attualmente in corso». Al suo primo annuncio, comunque, il piano di tagli prevedeva 800 esuberi, 640 in Italia e 160 in Spagna, su un totale di circa 5 mila dipendenti (sia giornalisti sia grafici e poligrafici) e appunto 10 periodici da vendere o chiudere. Una drastica cura dimagrante la cui ricaduta sugli oltre mille grafici di via Rizzoli comporterebbe circa 200 esuberi. Cifra che ovviamente non viene accettata dal sindacato che punta a ridimensionarla fortemente, ben sotto la metà. Si vedrà come evolverà nelle prossime settimane questa difficile trattativa che non interessa però il centro stampa dei periodici, non più di Rcs ma del gruppo Eurogravure, dove non dovrebbero esserci ripercussioni sul personale dalle vicende del gruppo del Corsera anche perché già da qualche anno è in corso un piano di ristrutturazione con il ricorso ai prepensionamenti.