L’allarme di Assocarta e Confindustria Toscana Nord: “Il costo dell’energia mette a rischio la competitività del settore cartario”

Alla 31ª edizione del MIAC, la Mostra Internazionale dell’Industria Cartaria, Assocarta e Confindustria Toscana Nord hanno lanciato un forte allarme sul tema dei costi energetici, sottolineando la necessità di interventi urgenti per garantire la tenuta di un comparto chiave per l’economia circolare italiana ed europea.

Durante l’evento inaugurale dal titolo “Tutto è energia ed è solo questo che conta”, moderato da Carlo Stagnaro dell’Istituto Bruno Leoni, si è acceso il dibattito su uno dei temi più strategici per il futuro del Paese: la sostenibilità economica e industriale della transizione energetica.

Energia troppo cara: un freno per la carta made in Italy

«Il settore cartario italiano, che impiega 19.000 addetti e genera 8,3 miliardi di euro di fatturato, è in grave difficoltà a causa dei costi energetici più alti d’Europa» – ha dichiarato Lorenzo Poli, presidente di Assocarta.
«I nostri impianti, energivori per natura, rischiano di fermarsi mentre il Paese perde competitività».

Nei primi sei mesi del 2025, la bolletta del gas per il comparto è stimata in 538 milioni di euro, con un’incidenza sul fatturato pari al 12,8%. Dopo il picco di febbraio, il prezzo medio del gas è sceso ad aprile a 37,6 €/MWh, ma resta comunque oltre il 20% più alto rispetto al 2024, mentre il prezzo dell’energia elettrica continua a superare del 42% la media europea (dati aprile 2025).

I numeri fotografano una situazione di rallentamento: nei primi sette mesi del 2025 la produzione cartaria ha registrato un calo del -2,5%, mentre il fatturato semestrale si è fermato a circa 4,2 miliardi di euro (-3,1%).
Anche l’export mostra segnali di difficoltà: la quota di esportazione di carte e cartoni sulla produzione è scesa al 36%, tornando ai livelli del 2023.
Nel frattempo, le importazioni rappresentano oltre la metà del consumo nazionale (51%), aumentando la pressione competitiva sul mercato interno.

Tre priorità per la competitività delle imprese energivore

Assocarta ha ribadito la necessità di intervenire su tre fronti ritenuti vitali per la sopravvivenza del comparto: differenziale di prezzo del gas, compensazioni ETS e energy release.

«È urgente – ha affermato Lorenzo Poli – azzerare il differenziale di prezzo del gas tra il mercato italiano (PSV) e quello del Nord Europa (TTF). Inoltre, siamo preoccupati per i ritardi nella pubblicazione della procedura per le compensazioni ETS relative al 2024. Sul fronte dell’energy release, che avrebbe dovuto entrare in vigore nel 2025, chiediamo un impegno concreto per l’attuazione entro la fine dell’anno, senza introdurre vincoli che ne compromettano l’efficacia».

Tiziano Pieretti: “Serve una politica industriale all’altezza dei concorrenti europei”

Tiziano Pieretti, vicepresidente di Assocarta e presidente della sezione Carta e Cartotecnica di Confindustria Toscana Nord, ha sottolineato la gravità del divario competitivo.
«Il prezzo elevato dell’energia elettrica e del gas metano – ha dichiarato – è un gap strutturale che compromette la competitività delle imprese italiane rispetto ai competitor europei. Paesi come Francia, Germania e Spagna offrono trattamenti fiscali agevolati e sostegni industriali significativi, anche superiori al differenziale di prezzo del gas. Anche se azzerassimo quest’ultimo, in Italia i costi complessivi resterebbero più alti».

Pieretti ha poi denunciato i ritardi nei processi autorizzativi per gli impianti rinnovabili, dovuti a normative complesse e contraddittorie, e le criticità regionali legate alla gestione degli scarti di pulper:
«L’assenza di una politica regionale per lo smaltimento dei materiali non riciclabili ci penalizza doppiamente. Paghiamo costi elevati per lo smaltimento, spesso all’estero, e perdiamo i benefici energetici che deriverebbero dal loro recupero».

Infine, un riferimento alla geotermia: «Le concessioni sono state rinnovate, ma non si parla di vantaggi concreti per l’industria a livello regionale».

Un settore strategico per l’economia circolare

Il comparto cartario, secondo in Europa per utilizzo di carta da riciclare, rappresenta uno dei pilastri dell’economia circolare italiana.
Assocarta ricorda che il settore ha la capacità di utilizzare tutta la carta da riciclare disponibile sul territorio nazionale, ma vede aumentare l’export della materia prima per mancanza di politiche di supporto strutturale.

«Per rafforzare il riciclo di prossimità e promuovere la transizione verde – ha aggiunto Poli – auspichiamo la messa a terra dei Titoli di Efficienza Energetica Circolare (TEEC), strumenti che permetterebbero di valorizzare gli investimenti sostenibili delle imprese».

La transizione energetica come priorità industriale e sociale

Durante l’incontro al MIAC di Lucca, sono intervenuti rappresentanti di istituzioni e imprese: Paolo Arrigoni (presidente GSE), Tiziano Pieretti (Confindustria Toscana Nord), Simone Nisi (WEC World Energy Council Italia), Donato Notarangelo (Confindustria Cisambiente) e Lorenzo Perra (Utilitalia).

Tutti hanno sottolineato che la sfida energetica non è solo ambientale, ma anche sociale e industriale, e che la sostenibilità deve andare di pari passo con la competitività delle imprese e la sicurezza energetica nazionale.

Assocarta ha chiuso l’incontro lanciando un ulteriore appello al Governo: introdurre un cuneo fiscale dedicato ai lavoratori del settore cartario, in particolare per il lavoro notturno, festivo e straordinario.
Secondo l’associazione, questa misura permetterebbe di aumentare il potere d’acquisto dei dipendenti, rendendo il settore più attrattivo per i giovani e favorendo il ricambio generazionale in una filiera che resta un’eccellenza europea per innovazione, circolarità e valore industriale.