Non è stato un percorso facile quello affrontato dal gruppo Pozzoni per il rilancio della ex Arti Group (nella foto). Ovvero del Niiag di Bergamo e della Eurogravure di Treviglio acquistati nei mesi scorsi da Elcograf per una cifra stimata dal mercato attorno ai 30 milioni di euro, dalla finanziaria AGH che a sua volta li aveva rilevati dal fondo Bavaria.

La cura Pozzoni per Niiag ed Eurogravure, come già riferito da Stampamedia.net, è basata da una parte su investimenti importanti da realizzare gradualmente negli anni per migliorare la produttività delle due aziende e dall’altra su un risparmio dei costi per renderle profittevoli. E consentire di mantenere l’attuale forza lavoro delle due aziende (circa 500 dipendenti) con percorsi di riqualificazione per chi sarà chiamato a svolgere nuove mansioni in esito alla riorganizzazione. Inoltre è molto probabile che l’organico complessivo delle due aziende sia destinato a crescere e che si debba procedere anche a nuove assunzioni.

Se sulla parte riorganizzazione e investimenti l’azienda ha incassato l’approvazione dei sindacati, il tavolo del confronto è stato subito in salita sul tema del taglio alle retribuzioni. Per rilanciare un gruppo in perdita – con l’obiettivo di arrivare al break-even nell’arco di due anni – Pozzoni ha subito considerato inevitabile una riduzione del costo del lavoro adeguandolo alla media del mercato e delle altre aziende del gruppo e cancellando retaggi e privilegi retributivi del passato oggi non più compatibili con l’attuale realtà produttiva e competitiva. La richiesta dell’azienda era stata rifiutata inizialmente al tavolo sindacale. Nel corso delle ultime settimane però il confronto è proseguito al Niaag e si confida che entro la fine del mese possa essere trovato un accordo con l’individuazione di un premio aziendale orientato in particolare ai servizi di welfare. Non è ripresa invece la trattativa per Eurogravure dove rimane lo stato di agitazione dei dipendenti. Elcograf ha così già inviato la richiesta di disdetta del contratto di secondo livello che verrà annullato dal 1° marzo. Si applicherà quindi solo il contratto collettivo nazionale e non più strumenti come la quattordicesima e la quindicesima mensilità e il premio aziendale.

Sempre dal 1° marzo dovrebbe essere operativa a Bergamo l’internalizzazione delle attività di confezionamento che ha comportato un forte impegno per la formazione e riqualificazione del personale e il ripristino delle linee produttive per le quali comunque non sono previsti nuovi investimenti. Lo stesso dovrebbe avvenire alla Eurogravure dove, però, la mancanza di confronto con le parti sindacali sta rendendo più difficile l’implementazione del nuovo piano di riorganizzazione produttiva che dovrebbe prevedere anche un riassetto, sempre orientato alla riduzione dei costi, nei reparti amministrativi.

Infine, dal 30 gennaio è partita la cassa integrazione straordinaria a rotazione nell’impianto della ex Canale di Borgaro Torinese, il cui ramo d’azienda è stato acquisito prima della fine dello scorso anno dal gruppo Pozzoni. La cassa è un passaggio necessario in questa fase, non semplice, di rilancio dell’azienda per renderla competitiva e profittevole.