Lo aveva in qualche modo preannunciato un paio di mesi fa Ivano Sessa, managing director di Bain Capital private equity, al momento del closing per l’acquisizione – per un valore di oltre 600 milioni – del gruppo Fedigroni. Ovvero, la convinzione che Fedrigoni avesse la potenzialità “per crescere significativamente sia sul piano organico sia attraverso acquisizioni”. E non c’è voluto molto tempo per passare dalle parole a fatti con l’annuncio di un nuovo accordo sul fronte della concentrazione delle cartiere italiane.

Attraverso la holding Fedrigoni – ora controllata da Bain Capital mentre alla famiglia dello storico gruppo, leader italiano ed europeo nella produzione di carte ad alto valore aggiunto a cui fa capo anche il marchio Fabriano, è rimasta una quota di minoranza del 10% attraverso Chiara Medioli nominata vicepresidente – infatti è stato raggiunto nei giorni scorsi un accordo per acquisire anche il gruppo Cordenons, specializzato in carte speciali (fini e tecniche) e di cui fa parte anche la cartiera di Scurelle.

Il gruppo, secondo quanto riporta il giornaletrentino.it rimarrà un’entità indipendente ma, nel tempo, gli azionisti di Fedrigoni vedono un’opportunità significativa per la condivisione di pratiche virtuose, per l’accrescimento del “know how” operativo e per migliorare i servizi e l’innovazione, incrementando la propria offerta di carte speciali di alta gamma e le relazioni con la clientela, sfruttando un marchio riconosciuto sul mercato internazionale. Mercato dove Cordenons genera due terzi del proprio giro d’affari (89 milioni) con 272 dipendenti, di cui una settantina in Valsugana contro i 2.700 di Fedrigoni con ricavi attorno al miliardo e 100 milioni di euro.

Questa operazione, secondo l’amministratore delegato di Cordenons, Ferruccio Gilberti, permetterà al gruppo di affrontare con ancora più determinazione (mantenendo il brand) un mercato sempre più globale e competitivo, mentre Eugenio Berenga, da aprile nuovo ad e presidente di Fedrigoni, l’acquisizione consentirà al gruppo di rafforzarsi, compiendo un passo importante verso la leadership internazionale nel settore delle carte speciali. Sulla stessa linea Sessa: “L’acquisizione del gruppo Cordenons rappresenta un passo avanti per Bain Capital nel suo obiettivo di creare un campione italiano e leader mondiale nel campo delle carte di pregio».

Cordenons, con il suo stabilimento in Valsugana, e Fedrigoni, con i suoi tre impianti nell’Alto Garda (mentre in totale sono 13 nel mondo di cui 9 in Italia), scrive sempre il giornaletrentino “diventeranno dunque cugini, se non addirittura fratelli e anche i rispettivi dipendenti entreranno a far parte della stessa famiglia industriale”. L’operazione in questa fase è vista di buon occhio anche sul fronte sindacale che ora attende di conoscere il nuovo piano industriale che punta sulla crescita della produzione delle carte speciali.