Un’altra realtà conclude la sua storia: Elcograf sospende la produzione a Treviglio

Siamo quasi alla fine di un’era. Quella di una stampa che ha segnato una lunga storia di successi dell’industria grafica ma che oggi, con il crollo delle tirature di riviste e cataloghi e la forte riduzione anche delle fogliazioni, non riesce più a essere competitiva e a stare sul mercato. Stiamo parlando della stampa rotocalco che ha avuto, rimanendo sempre nell’ambito della storia grafica, un alfiere mondiale e di successo nel nostro Paese come il brand piemontese Cerutti che purtroppo ha subito anch’esso il destino di un mercato che non sembra più avere bisogno degli impianti rotocalco.

L’ultima in ordine di tempo a cedere le armi su questo fronte è stata Elcograf del gruppo Pozzoni, che a gennaio ha sospeso l’attività nello stabilimento rotocalco (quattro linee) della ex Eurogravure di Treviglio. Una decisione obbligata di fronte alla sempre minore convenienza economica per gli Editori di stampare riviste che hanno tirature troppo limitate, sotto le 500mila copie, per poter essere stampate in rotocalco. Fino a dicembre, seppure con minore convenienza, a Treviglio sono state realizzate commesse ben al di sotto del mezzo milione di copie, ma economicamente si trattava di una scelta insostenibile.

Così, a fronte del passaggio di molte testate alla tecnologia rotooffset decisa dagli Editori, ai piani alti di Elcograf, e quindi del gruppo di Cisano Bergamasco, si è deciso di sospendere l’attività dello stabilimento di Treviglio, che nelle scorse settimane è stato messo in sicurezza. Le quattro rotocalco sono rimaste, pronte semmai se ne presentasse l’opportunità a ripartire, ma si tratta purtroppo ad ora di un’ipotesi remota.

Le commesse della ex Eurogravure, in particolare la stampa delle riviste di Rcs e di Cairo Editore, sono state spostate sugli impianti rotooffset di Elcograf a Madone, Bergamo e Pozzo d’Adda. In particolare, a essere interessato da questo trasferimento è lo stabilimento di Madone la cui attività, con tre rotooffset, due Litho da 80 pagine e una Sunday da 24, era stata a sua volta sospesa a gennaio del 2023. E ora si prepara nelle prossime settimane a ripartire con, a regime, circa 40 dipendenti. In gran parte, spiegano in Elcograf, si tratta di lavoratori dello stabilimento di Treviglio che hanno accettato di spostarsi a Madone, seguendo corsi di formazione per passare dalla tecnologia rotocalco a quella rotooffset.

Dopo la riorganizzazione del gruppo con pensionamenti, prepensionamenti e uscite volontarie dovuta alla contrazione del mercato della grafica commerciale ed editoriale, oggi il gruppo di Cisano Bergamasco conta, in Elcograf, circa 750 dipendenti nel nostro Paese e circa 220 in Pozzoni. Numero destinato però a contrarsi ulteriormente quest’anno con la ripresa dei prepensionamenti dopo la riattivazione del fondo ad hoc da parte del governo proprio lo scorso gennaio, con una stima di circa 110 ulteriori uscite.

A Treviglio, in seguito al trasferimento delle commesse e dei lavoratori negli altri impianti di Elcograf, su circa 90 lavoratori, ne dovrebbero restare una cinquantina in cassa integrazione ma entro l’estate questo numero dovrebbe ridursi a una ventina sperando che l’andamento del mercato consenta di far scendere ulteriormente i possibili esuberi.

Andamento al quale l’inizio del 2024 sembra aver portato qualche segnale di ripresa dopo un 2023 che invece si è dimostrato molto poco brillante anche se in Elcograf non hanno ancora tirato le somme dell’esercizio da poco concluso e quindi a ora non si può ancora dire se sia stato un anno migliore o peggiore del 2022 che si era chiuso con ricavi attorno ai 146 milioni di euro.