Positivo ma in rallentamento. Si può descrivere così in estrema sintesi l’andamento dell’industria cartaria in Italia sulla base dei dati elaborati dal centro studi Assocarta. Nei primi 8 mesi di quest’anno la produzione ha moderato la sua crescita e il fatturato è stato sostenuto principalmente dallo sviluppo della domanda interna, a fronte di una contrazione di quella estera. Sulla situazione gravano la volatilità del mercato della carta da riciclare e i rincari delle materie prime impiegate nelle cartiere. Si è cauti sul possibile andamento del quarto trimestre 2018, visto il difficile e incerto quadro economico e politico nazionale. Il report di Assocarta sottolinea poi la necessità e l’urgenza di misure concrete per incrementare il recupero degli scarti del riciclo.

In Italia la domanda interna di carte e cartoni (stimata dal consumo apparente) è cresciuta del 4,5%, un dato in discesa di un punto e mezzo rispetto alla prima metà dell’anno e che segue la stagnazione dell’economia nazionale. Le domande più colpite quelle di carte e cartoni per packaging (+6% negli 8 mesi, dal +6,8% del primo semestre), di carte per usi grafici (+3,5% da +6,3% dei 6 mesi) e di carte per usi igienico-sanitari (-1,7% negli 8 mesi dopo il +1,4% del primo semestre). Con una domanda estera in calo tendenziale del 2,3%, il mercato interno resta alla base degli sviluppi dei volumi prodotti. Nei primi 9 mesi dell’anno la produzione di carte e cartoni ha presentato un aumento tendenziale di oltre un punto percentuale.

Dalla sintesi degli andamenti dei volumi prodotti e venduti e prezzi medi dei prodotti del settore (fonte: Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Milano) emerge un fatturato in aumento del 5,9% sui 9 mesi 2017, risultato che risente del forte rallentamento del terzo trimestre (3%) rispetto alle più importanti dinamiche della prima metà dell’anno (+7,8% in gennaio-marzo; +6,7% nel trimestre primaverile). L’andamento del fatturato è connesso alla necessità delle cartiere di recuperare i rincari delle cellulose.

In ambito europeo i livelli produttivi del complesso dei paesi della Confederation of European Paper Industries crescono di mezzo punto percentuale nei 9 mesi: segno positivo per Finlandia (+3,3%), Regno Unito (+0,9%) e Italia (+1,9%); in calo invece i volumi realizzati da Francia (-1,1%), Spagna (-2,7%) mentre Svezia e Germania si collocano in prossimità dei volumi 2017 (rispettivamente -0,5 e -0,3%). A livello globale, crescono Stati Uniti e Canada (+0,5 e +3%), mentre arretrano Giappone (-1,7%), Brasile (-0,4%) nei 9 mesi, Cina (-1,7% nei 10 mesi) e Corea del Sud (-1,4% nei 7 mesi).

Sui mercati internazionali delle materie prime fibrose ci sono ancora discontinue e poco chiare politiche di approvvigionamento da parte dei competitor extra Ue, in particolare cinesi. Per quel che riguarda le cellulose, dopo i rincari che da fine 2016 hanno causato alle cartiere aggravi di costo di 420 $/tonn (+52%) per la NBSK e di 400 $/tonn per l’eucalipto (+62%), dalla primavera-estate scorse i prezzi si sono stabilizzati. Le oscillazioni del cambio euro-dollaro hanno però penalizzato le cartiere europee comportando ulteriori costi.

Alla luce di questo mercato, per l’Italia si rivela essenziale migliorare il riciclo della carta: il 22% degli scarti derivanti dall’attività di riciclo delle cartiere finisce in discarica a causa della scarsa presenza di impianti di recupero energetico. Infine, Assocarta segnala la continua crescita delle quotazioni dell’energia elettrica, che a settembre hanno raggiunto il record di 76,32 €/MWh con un aumento del 57% rispetto al settembre 2017(+27,72 €/MWh), e del gas naturale che, dopo sette rialzi consecutivi, si sono attestate a 29,59 €/MWh (+56% rispetto ad un anno prima).