PressUP, con sede a Nepi, provincia di Viterbo, è una tech company specializzata in prodotti per la stampa commerciale e di grande formato. In seguito all’insorgere dell’emergenza Covid-19, il settore produttivo più colpito sembra essere stato quello del wide format, in particolare il segmento degli allestimenti espositivi. «La cancellazione di eventi come il Salone del Mobile di Milano o il Cosmoprof di Bologna ha comportato chiaramente una riduzione significativa degli ordini da parte delle agenzie di comunicazione e di tutti gli attori coinvolti – spiega Vincenzo Cirimele, ceo dell’azienda –. Al momento continuiamo a lavorare e consegnare su tutto il territorio nazionale, ma nelle regioni maggiormente colpite dal contagio, la situazione è più compromessa».

Se nell’ambito degli allestimenti gli ordini appaiono quasi totalmente azzerati, si registra però una leggera ripresa sul fronte delle affissioni, in particolar modo quelle destinate alla comunicazione istituzionale e ai servizi di prima necessità. «Riceviamo richieste da parte delle amministrazioni per informare la collettività sulle regole da mettere in atto – spiega Cirimele –. In più, in questo momento supermercati, farmacie e parafarmacie hanno un costante bisogno di rinnovare la comunicazione visuale, per comunicare nuove offerte o la disponibilità di determinati prodotti igienizzanti». 

Anche le applicazioni di piccolo formato e l’ambito editoriale sembrano non conoscere crisi. Sempre secondo Cirimele «molti professionisti, costretti a ripensare la comunicazione con i clienti, richiedono bigliettini da visita, carta da lettera, dépliant. Per quel che riguarda il publishing, si continuano a stampare libri, tanto più che la gente è obbligata a restare a casa e ha più tempo da dedicare alla lettura». Seppur rallentate, quindi, le attività in azienda proseguono sempre nel rispetto delle normative ministeriali. Sin da subito PressUP ha adottato modalità di smartworking e ha imposto il rispetto delle normative di sicurezza all’interno dello stabilimento. Ai dipendenti, tutti muniti di mascherine e guanti, viene misurata la febbre ogni giorno e gli ambienti vengono sanificati con regolarità.

Pur comprendendo la drammaticità del momento attuale, Cirimele cerca di restare positivo «Credo che questa situazione possa aiutarci a ripensare le regole della catena del valore. Quando ripartiremo, dovremo impegnarci a sostenere il made in Italy in ogni maniera possibile. Personalmente, mi impegno ad acquistare da cartiere italiane e a sostenere aziende di logistica nazionali, a cui va il mio plauso per come stanno gestendo la situazione garantendo la continuità dei trasporti. Sempre a proposito della necessità di dare una spinta al mercato italiano «Una settimana fa, durante una riunione organizzativa, ho chiesto che l’edizione 2021 di DSCOOP, a cui partecipano in media 2000 professionisti delle arti grafiche, fosse organizzata in una città italiana. Quando tutto sarà finito avremo bisogno di supportare il turismo, i servizi alberghieri e ristorativi delle nostre città», conclude Cirimele.

 

di Caterina Pucci