“Quello che serviva era fermarsi, per ritrovare la serenità del lavoro, per smorzare la tensione che si percepiva in azienda, ogni giorno di più, davanti all’aumentare del numero di contagi anche nella provincia di Lecco e alle difficoltà delle strutture sanitarie lombarde”. Elena Torri, ceo di Icma, spiega così la scelta dell’azienda di chiudere la propria attività, per due settimane dal 20 marzo al 3 aprile, prima che il Governo annunciasse il lockdown, nonostante l’azienda fosse compresa tra le imprese libere di operare e nonostante l’adozione di tutte le misure di cautela e prevenzione che servono a tutelare i lavoratori.

“Ma lo stop per due settimane è stato possibile soprattutto grazie a un gran lavoro di squadra – continua Torri –  grazie al settore commerciale che è riuscito a contattare tutti i nostri clienti in Italia e all’estero per rimodulare la consegna delle commesse in sospeso e non arrecare danno al lavoro altrui. Grazie alla disponibilità a impostare lo smart working e al senso di responsabilità che ha accompagnato il lavoro della produzione”.

Icma dal 1933 a Mandello del Lario (LC) nobilita la carta destinata al packaging dei marchi del lusso e in questo 2020 ha dato il via a un programma di ricerca volto ad adottare buone pratiche in fatto di sostenibilità aziendale, di prodotto e di processo. Dall’inizio dell’emergenza si è impegnata a rispettare tutte le norme di sicurezza per garantire la salute dei lavoratori (dalla distanza necessaria a chi lavora ai macchinari, ai presidi sanitari, fino alla sanificazione degli ambienti), e ha concesso le ferie a tutti coloro che le avevano richieste per ragioni familiari.

Ad aprile Icma ha riaperto la sua attività e la consegna delle merci a vantaggio di tutta la filiera è oggi a pieno regime. Ha riaperto grazie alla collaborazione di tutti i suoi dipendenti decisi a superare con positività questa prova e grazie all’adozione di un protocollo anti contaminazione con precauzioni destinate a rafforzarsi ancora in queste settimane (saranno introdotti radio microfoni in produzione per limitare ancora i possibili contatti tra i lavoratori e sarà acquistata una nuova macchina per la sanificazione).

Tra le misure adottate c’è anche la chiusura della mensa (chi resta a mangiare in azienda ha a disposizione spazi destinati all’Atelier Icma, luogo di storia e creatività). L’azienda ha infine sottoscritto una polizza assicurativa specifica per l’emergenza Covid 19 per tutti i suoi dipendenti e non ha mancato di dare il suo contributo alle associazioni di volontariato del territorio coinvolte nell’emergenza sulle orme di una tradizione che accompagna l’azienda da generazioni.