«Per quanto riguarda il personale impiegatizio, l’80% dei nostri dipendenti sta lavorando in smart working, ci sono alcune attività che per loro caratteristica richiedono l’utilizzo di tecnologie informatiche presenti in azienda oltre che alla maggiore velocità dei collegamenti della rete ad esempio. E poi c’è la parte della produzione che procede regolarmente. Anzi, si registrano degli incrementi nel farmaceutico». Le misure previste dal decreto del Presidente del consiglio dei ministri per il contenimento della diffusione del nuovo coronavirus COVID-19 non hanno avuto un impatto negativo sulle attività di Albertini Packaging Group. «Certo, abbiamo dovuto adattarci alla situazione attuale rivedendo il nostro modo di lavorare e di confrontarci, ci vorrà del tempo per tornare alla normalità. Un po’ di preoccupazioni ci sono, è ovvio, ma c’è la massima allerta per cui alla prima avvisaglia di “pericolo” prendiamo subito le dovute precauzioni. Cerchiamo di stare attenti e senz’altro bisogna ringraziare i nostri dipendenti che sono in prima linea sulle linee produttive», afferma Emilio Albertini, alla guida dell’azienda che ha sede a Robecco Sul Naviglio con due stabilimenti (e un terzo in Serbia) e presidente di Assografici.

In azienda, oltre al telelavoro e alla sospensione (o conversione in virtuale) di ogni riunione e visite clienti/fornitori, sono state messe in campo tutte le misure di prevenzione previste per questa situazione di emergenza. «Gli operatori lavorano su turni e sono invitati a mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro l’uno dall’altro. È importante che ognuno faccia la sua parte e rispetti le regole che valgono anche per gli spazi comuni come la zona delle macchinette, gli spogliatoi, la mensa… Procediamo poi a una costante sanificazione degli ambienti, abbiamo fornito detergenti disinfettanti e dispositivi di protezione individuale. Seppur con un po’ di difficoltà nel trovare le mascherine, siamo riusciti a distribuirle da alcuni giorni. Infine viene misurata la temperatura dei dipendenti con la responsabilità di informare l’azienda e attenersi alle direttive del ministero qualora si riscontrassero particolari sintomi o problematiche», spiega Albertini, che aggiunge come fino ad adesso nessuno dei dipendenti di APG sia risultato positivo a COVID-19.

La produzione procede senza particolari intoppi, avendo nel mercato farmaceutico un mercato di sbocco privilegiato (oltre a quello del packaging del lusso, food & beverage, largo consumo): aumentano in questi giorni le richieste collegate a prodotti sanitari con peculiarità disinfettanti, spiegano dalla direzione. «La certificazione ISO 15378 è un’ulteriore rassicurazione per i nostri clienti. Siamo l’unica azienda cartotecnica in Italia ad averla per il packaging secondario, quindi abbiamo un vantaggio naturale per quel che riguarda l’attenzione alla pulizia/non-contaminazione del prodotto, data dalle nostre stringenti procedure interne», conclude Albertini.