Analisi degli effetti delle misure di compensazione dei costi indiretti delle emissioni di carbonio rivolte alle imprese esposte al rischio di rilocalizzazione – Rapporto finale e osservazioni di Assocarta

La compensazione dei costi indiretti delle emissioni di carbonio rappresenta uno degli strumenti più rilevanti del sistema EU ETS per tutelare la competitività delle imprese industriali energivore esposte al rischio di rilocalizzazione produttiva (carbon leakage). Il tema è stato al centro della presentazione del Rapporto finale sull’analisi degli effetti delle misure di compensazione, realizzato da Luiss, GRIF “Fabio Gobbo” e Policy Observatory, discusso oggi a Roma.

ETS e costi indiretti delle emissioni di carbonio: perché le compensazioni sono cruciali

Nel sistema europeo di scambio delle quote di emissione, i costi della CO₂ si riflettono indirettamente sul prezzo dell’energia elettrica. Per i settori manifatturieri ad alta intensità energetica, questo meccanismo genera un aumento strutturale dei costi di produzione che può compromettere la competitività internazionale. Le misure di compensazione dei costi indiretti ETS nascono proprio per mitigare questo effetto, evitando che le imprese spostino la produzione fuori dall’Unione Europea verso Paesi con regole ambientali meno stringenti.

Il Rapporto Luiss analizza l’efficacia di queste misure, valutando il loro impatto economico, la capacità di intercettare le imprese beneficiarie, la struttura dei bandi e la coerenza complessiva del sistema rispetto agli obiettivi di decarbonizzazione e tutela industriale.

I risultati del Rapporto Luiss: luci e criticità

Dallo studio emerge un quadro articolato. Da un lato, le compensazioni rappresentano un supporto concreto per i settori più esposti; dall’altro, permangono criticità legate alla complessità amministrativa, alla tempistica di erogazione e alla limitata diffusione delle informazioni verso le imprese potenzialmente beneficiarie. Il Rapporto sottolinea la necessità di migliorare la comunicazione, semplificare le procedure e rendere il meccanismo più prevedibile e strutturato nel tempo.

Il commento di Assocarta: semplificazione e automatismo

Il Rapporto è stato accolto con interesse da Assocarta, che ne ha apprezzato l’approccio analitico e le proposte operative. Il Direttore Generale Massimo Medugno, intervenuto alla presentazione, ha dichiarato:
Lo studio della Luiss è apprezzabile in quanto suggerisce di ampliare le campagne comunicative e di revisionare l’iter amministrativo. Sono temi sui quali occorre lavorare perché anche nelle ultime due edizioni dei bandi vi sono stati degli inconvenienti”.

Secondo Assocarta, le compensazioni ETS dovrebbero essere applicate in modo automatico, attraverso un metodo consolidato e con scadenze predefinite, evitando ritardi come quelli registrati negli ultimi bandi, arrivati a dicembre con il rischio di errori o di esclusione delle imprese aventi diritto. “Le compensazioni, misura prevista dal sistema ETS europeo, dovrebbero essere attuate automaticamente, senza arrivare a fine anno come avvenuto recentemente”, ha sottolineato Medugno.

Disparità tra Stati membri e rischio competitivo

Un punto critico evidenziato da Assocarta riguarda il fatto che l’applicazione delle misure di compensazione è demandata ai singoli Stati membri, generando forti disomogeneità a livello europeo. Paesi con maggiori disponibilità finanziarie, come la Germania, riescono a sostenere più efficacemente le proprie imprese, mentre Stati con budget più limitati, come l’Italia, risultano penalizzati.

Non è accettabile che l’attuazione dell’ETS sia coordinata a livello UE e quella delle compensazioni sia lasciata a livello nazionale. Entrambe devono essere applicate con gli stessi criteri”, ha ribadito Medugno. Secondo Assocarta, il problema è ancora più profondo e riguarda la tenuta del sistema manifatturiero europeo, che rischia di perdere competitività in assenza di correttivi adeguati.

ETS, allocazioni gratuite e revisione del sistema

Assocarta ritiene necessario, a legislazione vigente, mantenere il sistema delle allocazioni gratuite e aggiornare i parametri di riferimento con cui vengono calcolate le compensazioni. Tuttavia, la posizione dell’associazione è ancora più netta: il sistema ETS necessita non solo di un “tagliando”, ma di una revisione radicale.

Gli obiettivi delle norme non sono stati raggiunti e l’ETS è diventato di fatto una tassa governata non dai Governi ma dai fondi finanziari che acquistano le quote sul mercato”, afferma Medugno. In Italia, dove i costi di energia e gas sono tra i più alti d’Europa, questo meccanismo si traduce in un extra costo che pesa ulteriormente sull’industria, senza offrire reali alternative di decarbonizzazione competitiva.

Il Rapporto Luiss su compensazioni ETS e costi indiretti della CO₂ rappresenta un contributo fondamentale al dibattito su transizione energetica e competitività industriale. Le osservazioni di Assocarta mettono in evidenza la necessità di un sistema più equo, automatico e armonizzato a livello europeo, capace di sostenere la decarbonizzazione senza compromettere la sopravvivenza dell’industria manifatturiera italiana ed europea.