E’ stata una delle eccellenze dell’industria grafica veneta. Una delle prime aziende a puntare con forza sulla tecnologia della stampa UV per i materiali plastici (dal pvc al pet, dal polipropilene ai lenticolari) che le ha permesso in questi anni di diventare un punto di riferimento per importanti clienti sia italiani, sia internazionali. Ma in tempo di crisi e di commesse che a volte, e purtroppo, non vengono onorate, causando stress finanziari su un’azienda familiare come Ciesse Printer di Padova, succede che si sia obbligati a cercare altre strade per salvare l’impresa – e i suoi 25 dipendenti – e rilanciarla.

Che Ciesse Printer sia ancora dal punto di vista produttivo, del parco clienti e dell’alto livello della qualità di stampa un’azienda in salute – sostiene la proprietà – sarebbe confermato dal fatto che a dicembre dello scorso anno il parco macchine piane era stato rafforzato con l’acquisto di una Kba 106 a 7 colori più torre di vernice. Un segnale di fiducia sul futuro che però sarebbe stato compromesso dall’andamento del mercato e, come detto, da più d’una difficoltà incontrata nei pagamenti delle commesse.[[ADV]

Per rimettere in linea finanziariamente i conti di Ciesse Printer, spiega il presidente, Federico Cecchin, l’omonima famiglia, che da oltre trentacinque anni ha guidato e assicurato lo sviluppo dell’azienda padovana, lo scorso maggio aveva messo mano al portafogli e investito mezzo milione di euro in un aumento di capitale. Ma questa iniezione di liquidità non è bastata. Così, di fronte al venir meno della redditività e al calo dei ricavi (scesi nel 2015 a 14,3 milioni di euro) proprio per salvaguardare l’azienda e poterne assicurare il rilancio, la famiglia Cecchin ha richiesto a fine agosto al Tribunale di Padova l’attivazione della proceduta del concordato preventivo in continuità aziendale. Richiesta accolta all’inizio di settembre con la nomina di un commissario giudiziale e l’ottemperanza di tutti gli obblighi richiesti dal Tribunale per avere entro sessanta giorni la ratifica definitiva del concordato.

Nel frattempo Federico Cecchin (coadiuvato in azienda dal fratello Alessandro mentre è ancora presente e impegnato nella produzione il padre e fondatore Sergio) non è rimasto con le mani in mano e ha avviato una serie di trattative per trovare il “cavaliere bianco” in grado, con la formula dell’affitto del ramo aziendale in sede di concordato, di garantire il futuro della Ciesse Printer e la salvaguardia dei posti di lavoro. E più di una, e importante, manifestazione d’interesse sarebbe già arrivata tenendo conto della ancora significativa presenza sul mercato dell’azienda padovana che non ha intenzione di alzare bandiera bianca.