I tempi in cui il prodotto stampato era considerato dannoso per l’ambiente, perché tacciato di essere responsabile della deforestazione, per fortuna sono un ricordo che appartiene a un’era di disinformazione

di Davide Biancorosso

La carta o meglio l’industria cartaria, almeno in Europa, utilizza ormai da molti anni cellulose provenienti da foreste gestite in maniera sostenibile e addirittura, negli anni, ha contribuito ad aumentare la superfice boschiva europea preservandone, nel contempo, la biodiversità. Stampare e, più in generale, realizzare prodotti grafici richiede però altre materie prime: servono prodotti chimici. Dalle patine delle carte agli inchiostri, allo sviluppo lastra, ai liquidi di lavaggio fino ad arrivare al grasso per i cuscinetti delle macchine, ogni prodotto e ogni lavorazione richiede l’utilizzo contemporaneo di molti prodotti dell’industria chimica. Per questo motivo è sempre più importante orientare le scelte dei prodotti verso criteri di sostenibilità per tutelare da un lato la salute e la sicurezza degli operatori, ma anche dei consumatori, e dall’altro salvaguardare l’ambiente.

 

Chimici sempre più sostenibili

Per questo motivo il 14 ottobre del 2020 la Commissione europea ha presentato e adottato una nuova strategia orientata allo sviluppo di sostanze chimiche sostenibili¹. Il documento rappresenta una dichiarazione d’intenti il cui obiettivo è l’azzeramento dell’inquinamento e la rimozione dei prodotti tossici dall’ambiente, così come stabilito dal Green Deal europeo.

L’idea di fondo è quella di rafforzare l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo di nuove sostanze chimiche che siano più sicure e sostenibili andando così a tutelare maggiormente tanto la salute umana quanto la salvaguardia del Pianeta. Una delle misure più significative, in tal senso, è il divieto di utilizzo di sostanze e/o materiali pericolosi per la salute nei prodotti destinati al consumo quali: tessuti; detergenti; prodotti per l’igiene personale; cosmetici; imballaggi per alimenti e giocattoli.

 

 

Strategie per un futuro più sano e pulito

La strategia europea per liberare l’ambiente dalle sostanze tossiche prevede molte azioni concrete tra cui:

  • Vietare le sostanze più dannose nei prodotti di consumo (salvo il caso in cui il beneficio al benessere umano sia superiore al rischio);
  • Valutare l’effetto “cocktail” derivante dall’utilizzo e dall’esposizione contemporanea a più sostanze;
  • Eliminare gradualmente l’uso di sostanze poli- e perfluoroalchiliche (PFAS) nell’UE (salvo che il loro uso non sia fondamentale);
  • Favorire gli investimenti e l’innovazione per la creazione di sostanze sicure e sostenibili lungo tutto il loro ciclo di vita;
  • Favorire la resilienza nell’approvvigionamento e la sostenibilità delle sostanze chimiche critiche;
  • Semplificare la valutazione dei rischi e dei pericoli tramite un approccio di tipo “una sostanza, una valutazione”;
  • Sostenere e promuovere, a livello globale, standard elevati per impedire l’importazione in UE di sostanze vietate.

Produrre e utilizzare sostanze più sicure e sostenibili non è solo una necessità ma rappresenta anche una grande opportunità economica a condizione che tutta la filiera produttiva si aggiorni e cambi assicurando prodotti sostenibili dalla culla alla tomba, o meglio dalla creazione allo smaltimento.

Tutto ciò richiederà molti sforzi e molto tempo. Nel frattempo come possiamo tutelare la salute di dipendenti e consumatori salvaguardando anche l’ambiente? Come e con quali strumenti possiamo, o dobbiamo, scegliere i prodotti chimici da utilizzare? Quanto stabilito dalla politica europea in merito alla sostenibilità dei prodotti chimici non è solo teoria ma si basa su sperimentazioni e produzioni reali che hanno portato alla sostituzione di sostanze pericolose tramite la ricerca e lo sviluppo di prodotti alternativi più sicuri e più rispettosi dell’ambiente.

 

Scegliere la sostenibilità oggi

Scegliere un prodotto non pericoloso, ad esempio per la pulizia dei caucciù di una macchina offset, comporta molti più benefici di quanto si possa credere. Oltre a essere sicuro per la salute dei lavoratori genera (previa verifica) un rifiuto non pericoloso che può anche essere recuperato o riciclato. Un prodotto non pericoloso è anche più facile da stoccare, trasportare e manipolare; non è necessario, ad esempio, che venga fatto sostare su bacini di contenimento e può non comportare l’utilizzo di DPI specifici mentre lo si utilizza o magari lo si travasa. Questo significa costi ambientali, di gestione e di smaltimento più contenuti oltre a una riduzione del “rischio chimico”³ nel reparto stampa. Usare prodotti più sicuri, anche a fronte di un costo di acquisto superiore, rappresenta nel suo insieme un beneficio maggiore e che se ben valutato può anche comportare un risparmio economico globale. In sintesi pago di più il prodotto ma spendo meno per gestirlo, utilizzarlo e per smaltirlo.

 

Come identificare i prodotti sostenibili

Fino a qualche tempo fa un prodotto veniva scelto solo per le sue prestazioni produttive senza fare altre considerazioni. Oggi questo approccio è anacronistico, pericoloso e, in generale, anti-economico. Ma come identificare un prodotto sicuro? Il primo passo consiste nel leggere attentamente la Scheda di Sicurezza, che il produttore obbligatoriamente deve fornire prima di consegnare il prodotto. Tale documento contiene informazioni riguardanti la pericolosità per la salute umana e per l’ambiente oltre alle indicazioni per lo smaltimento tal quale e del suo imballo. Le informazioni fornite rispondono a precisi obblighi normativi e sono sicuramente un buon inizio ma non bastano.

 

Non è tutto “verde” quello che luccica

Altro elemento determinante sono le certificazioni di prodotto e le conformità accessorie. Analizziamo il caso degli inchiostri offset. Questa tipologia di consumabili ha parecchie sottocategorie legate alle specificità della stampa, dal fresco in macchina ai LED e ognuna di queste categorie ha specifici effetti sulla salute umana e sull’ambiente. Tra inchiostro minerale e vegetale la scelta sembra “facile ed evidente” ma non è detto che sia oggettivamente la più corretta. Oggi sappiamo che le basi costituite da olio vegetale devono provenire da fonti sostenibili; convertire foreste in piantagioni per ricavarne olio non è sinonimo di sostenibilità. D’altro canto sappiamo anche che l’eliminazione di alcune frazioni pesanti di olio minerale ha reso gli inchiostri a base minerale meno pericolosi per la salute. Per operare quindi una scelta consapevole e corretta è necessario ottenere maggiori informazioni. Occorre valutare l’intero ciclo produttivo, comprese le modalità con cui smaltiremo gli scarti intesi sia come carta stampata, sia come residuo d’inchiostro.

In questo senso valutazioni di carbon footprint potrebbero facilmente e concretamente aiutare ma i produttori sono spesso restii a fornire dati specifici e il più delle volte si limitano a comunicare dati medi provenienti da studi di settore che non permettono di distinguere gli impatti reali di un inchiostro rispetto a un altro. In questo senso la certificazione Cradle to Cradle può essere di aiuto in quanto analizza cinque aspetti chiave legati alla sostenibilità in base ai quali fornisce per ogni prodotto certificato un giudizio qualitativo. Le aree investigate sono: sicurezza dei prodotti per l’ambiente e per l’uomo; circolarità della produzione; protezione del clima e dell’aria; salvaguardia delle acque e rispetto dei diritti umani.

La certificazione Cradle to Cradle emette una valutazione per tutti questi aspetti che mostrano l’impegno del produttore nel rispettare concretamente i valori di sostenibilità, offrendo allo stampatore maggiori parametri per poter verificare in modo più ponderato e ragionato le prestazioni del prodotto che intende impiegare.

Questa è però una certificazione ancora poco nota e che, per il nostro settore, annovera ad oggi solo 61 prodotti certificati tra carta, inchiostri e prodotti finiti e circa 69 nel sotto elenco di prodotti “registrati” come sicuri per la salute.

 

 

Certificazioni di prodotto come indicatore di prestazione ambientale

Altre indicazioni utili possono essere richieste al produttore o al distributore del prodotto: tra queste troviamo il rispetto dei regolamenti Ecolabel, sia europei che nordici (EU Ecolabel e Nordic Ecolabel). In particolare esistono regolamenti specifici per il settore della stampa che forniscono chiare informazioni su quali sostanze sono proibite e limitate e che possono essere impiegate per costruire un capitolato di fornitura da seguire nella scelta di un chimico rispetto a un altro.

Allo stesso modo questi due regolamenti sono utili per valutare l’intero ciclo di vita del prodotto e di conseguenza spingono a considerare anche gli impatti legati al ciclo di produzione e allo smaltimento del prodotto, seppur in maniera qualitativa.

 

Andare oltre “la carta”

Queste considerazioni si basano sul reperimento di informazioni dal mercato e devono essere poi verificate sul campo. Una volta individuato, sulla carta, il prodotto che sembra meglio rispondere alle nostre esigenze di produzione e di tutela della salute e dell’ambiente, andremo a effettuare test di produzione. In questa fase, oltre a valutare il comportamento più tecnico e legato alle prestazioni in macchina, dovremo anche verificare gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori e gli eventuali impatti ambientali. Le valutazioni devono iniziare con le analisi sul luogo di utilizzo e chiudersi con le analisi sul prodotto finito e sugli scarti di produzione. Queste valutazioni ci aiutano a verificare l’effettiva efficacia della scelta operata sia in termini di rispetto della salute umana, sia di tutela ambientale. Infine, la valutazione di riciclabilità del prodotto o comunque del suo fine vita ci aiuta a capire se quanto realizzato effettivamente risponde ai principi di economia circolare chiudendo il ciclo produttivo ritornando materia prima (seconda).

 

Valutare e analizzare per un futuro migliore

Questo nuovo approccio nella scelta dei consumabili deve servire a maturare una nuova consapevolezza e a costruire, nel tempo, una matrice di esperienze e conoscenze che possa sempre più rappresentare e incarnare i principi fondanti che governano la scelta delle materie prime e dei consumabili in uso, con il preciso intento di realizzare prodotti stampati sempre più sicuri e sostenibili.