Una storia lunga più di settant’anni che non finisce. Anche se la ripartenza è molto diversa rispetto a quella che la storica Officine Meccaniche Giovanni Cerutti era diventata nel momento di maggior successo. Il difficile percorso intrapreso negli ultimi anni – e nel 2020 ostacolato anche dall’emergenza Covid-19 – dal gruppo di Casale Monferrato è ora arrivato a una svolta. Il 31 agosto, come spiega un comunicato, il Tribunale di Vercelli, a seguito delle istanze depositate dalle due società in concordato preventivo, le Officine Meccaniche G. Cerutti e la Cerutti Packaging Equipment, “ha emesso il provvedimento che autorizza la costituzione di una newco, denominata Gruppo Cerutti srl e posseduta pariteticamente dalle predette due società nelle quale confluiranno le relative attività e asset.

La nuova società opererà nello stabilimento di Casale Monferrato (quello di Vercelli non è operativo) con 134 dipendenti mentre circa 150 restanti – dopo la riduzione avvenuta negli anni ricorrendo in gran parte agli ammortizzatori sociali e ai pensionamenti e prepensionamenti – rimarranno in capo alle due società in concordato preventivo usufruendo della cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione aziendale che durerà fino a gennaio 2021 e con un piano di uscite che, spiega Costanza Cerutti, responsabile comunicazione e marketing, “confermerà l’attenzione che abbiamo sempre dimostrato nel cercare di salvaguardare i dipendenti, e quindi utilizzando tutti gli ammortizzatori disponibili, dalla Naspi ai pensionamenti e prepensionamenti fino a percorsi di ricollocazione sul mercato del lavoro”.

 La nuova Gruppo Cerutti Srl è in via di costituzione in questi giorni per tornare a produrre al più presto consegnando tutte le commesse in portafoglio e acquisendo nuovi ordini. La società avrà come presidente e amministratore delegato Marco Gandini (manager di lungo corso ed esperienza e proveniente dalla Sirti) e si avvarrà ancora del contributo della famiglia Cerutti, con Giancarlo – da oltre cinquant’anni in azienda – e i figli Luigi e Costanza.

Proprio sotto la guida di Giancarlo Cerutti, l’azienda piemontese era diventata leader internazionale nella produzione di rotative rotocalco e aveva visto tra gli anni Ottanta e Duemila acquisire concorrenti in tutto il mondo (compresa la tecnologia rotocalco della tedesca KBA – ora Koenig&Bauer – ), aprire due centri di ricerca (uno a Vercelli e l’altro in India), sbarcare dal Giappone agli Stati Uniti, avere più poli produttivi (Vercelli, Casale Monferrato, Candia Lomellina) e innovare nella stampa flexografica che aveva permesso l’uso del colore nei quotidiani.

Così, a metà anni Duemila, il gruppo Cerutti aveva circa 700 dipendenti. Ma la rivoluzione provocata da Internet e dalla comunicazione digitale sul settore dei quotidiani e delle riviste (con pesanti cali delle tirature) non poteva non avere effetti negativi anche sul mercato di riferimento del gruppo Cerutti che, nonostante la diversificazione produttiva nel settore del packaging, si vide costretto a chiedere il concordato preventivo con dismissione di una serie di asset e partecipazioni ritenute non più strategiche e un forte ridimensionamento del personale.

La storica Omg e la Cerutti Packaging resteranno in concordato preventivo fino a quando sarà espletato tutto l’iter che permetterà la cessazione dell’attività societaria. E quindi continueranno a detenere ciascuna il 50% della nuova Gruppo Cerutti che verrà messa sul mercato con una procedura competitiva aperta all’ingresso di nuovi soci e riprendendo, insieme ad altri, anche quei colloqui che sono stati precedentemente interrotti dalla pandemia. “Questo nuovo assetto – sottolinea sempre la nota – rappresenta una svolta decisiva e consente la prosecuzione senza soluzione di continuità dell’attività caratteristica” di Omg e Cerutti Packaging. La nuova società, quindi, “adeguatamente finanziata” continuerà, proponendosi come “partner affidabile” e con “la tecnologia acquisita e sviluppata in oltre settant’anni”, a produrre macchine rotocalco, accoppiatrici, laccatrici non solo per quotidiani e riviste ma anche per il packaging, il converting e il security, dalle etichette agli imballaggi per l’alimentare o il farmaceutico, dalle carte valori e banconote alla stampa del finto legno e finto marmo.

di Achille Perego