La firma finale, dettaglio non di poco conto come scriveva il Corriere della Sera nei giorni scorsi, non ci sarebbe ancora. E nessuna comunicazione in tal senso sarebbe ancora stata data ai sindacati. Ma sembra sempre più vicina la nascita del maxi polo delle agende bergamasco con protagonista Marzio Carrara. Che si vedrebbe così, in poco tempo, passare dai 70 dipendenti dell’azienda di famiglia, la Cpz di Costa di Mezzate, a circa 2000 includendo anche la recente operazione attraverso la quale, con altri soci, ha rilevato dai tedeschi di Bavaria, il colosso Arti Group.
Cafin, la finanziaria della famiglia Carrara, starebbe infatti per acquisire – come già anticipato nei mesi scorsi da Stampamedia.net – la Lediberg. La storica azienda di San Paolo d’Argon, leader nel settore della stampa di agende e taccuini, fondata nel 1965 da Lindo e Maria Castelli. L’operazione con cui Cafin rileverà Lediberg dal fondo libanese Iris Capital (che era stato affiancato, a suo tempo, da un pool di investitori bergamaschi) vede in pista appunto Marzio Carrara, già ad di Cpz Group di Costa di Mezzate e di Johnson, con cui Lediberg si dovrebbe fondere facendo di Bergamo un polo mondiale delle agende. La maggioranza della nuova compagine azionaria, come ha riportato nei giorni scorsi sempre il Corsera e come viene confermato da ambienti di mercato, dovrebbe essere appannaggio di Carrara. Nel riassetto, ma solo come detentore del debito (attualmente una cifra che sfiora i 100 milioni), figurerebbe il fondo distressed Pillarstone, una piattaforma di gestione di crediti problematici che si muove con l’obiettivo di rilanciare le aziende di cui è entrata a far parte.
Nelle scorse settimane, intanto, per i lavoratori della Lediberg è scattato il contratto di solidarietà che riguarda anche la controllata Castelli Bolis Poligrafiche spa, con il brand Nazareno Gabrielli, destinata a integrarsi con la Cpz diventando leader nella prestampa. Lediberg rappresenta nel panorama internazionale una delle pochissime realtà industriali che produce agende (tra l’altro anche con un polo produttivo in Brasile). E su Lediberg aveva puntato nel 2013 il fondo libanese ma gli obiettivi di rilancio e crescita (con un target di ricavi a 209 milioni nel 2018) complice anche le difficoltà del mercato, si sarebbero rivelati più complicati del previsto. Da qui quindi la decisione di percorrere altre strade per assicurare un più forte sviluppo alla Lediberg. E queste strade dovrebbero incrociarsi con quella di Marzio Carrara che sta crescendo a colpi di acquisizioni. Prima con la Johnson, Carrara ha fatto una joint per la commercializzazione delle agende, per poi comprarsela tutta quanta. Poi è stata la volta di Arti Group presa dalla Cafin, la sua finanziaria insieme con altri due soci, Alessandro Bulfon (ad della stessa Arti Group) con la Advancy Holding e Alberto di Rubbia, ad di Dirfin, riuniti nella finanziaria Agh (Arti Group Holding). Adesso dovrebbe toccare alla Lediberg.
(foto sito Lediberg)