Dalla recente riunione del TC 130 di ISO a Berlino è emerso che l’anno nuovo vedrà l’implementazione di nuove normative tecniche riguardanti il nostro settore. Le più rilevanti sono le revisioni della ISO12647-2 per il settore offset (foglio e heat-set) e della ISO12647-3 per la stampa cold-set dei quotidiani, a cui sono state aggiunti anche i requisiti per i prodotti della GDO (grande distribuzione) realizzati spesso in web a freddo su giornale migliorato con inchiostri a basso tiro. In particolare la norma ISO12647-2 disporrà di otto supporti di riferimento (attualmente cinque) per altrettante condizioni di stampa, che diventano 16 calcolando l’inserimento dei retini stocastici FM in affiancamento a quelli geometrici. Inoltre vi saranno curve di riproduzione standard con TVI (Tone Value Increase: dot gain o aumento del punto) discretamente diverse dalle precedenti. Si trovano in stato abbastanza avanzato anche gli standard su monitor (ISO12646) e softproof (ISO14861). Riprendono invece il loro tortuoso percorso (erano state fermate) le norme per la stampa digitale della serie ISO15311, così come la ISO15339 con il famoso approccio agnostico che risulta orientato al mercato e ai buyer, a differenza delle altre norme che solitamente si concentrano su processi e aspetti tecnici come base di partenza. Si sono risolte le perplessità sulla ISO16761 che tratta la conformità dei workflow, per evitare di entrare in conflitto con i protocolli di certificazione degli accreditamenti. Sui materiali si segnalano modifiche nelle serie ISO riguardanti gli inchiostri e in particolare l’annullamento della ISO2846-4 su colore e trasparenza degli inchiostri serigrafici, per mancanza di applicabilità. Inoltre è certamente molto utile la ISO15397 che si occupa di determinare un’uniformità delle cartiere nel comunicare le caratteristiche dei vari parametri dei supporti cartacei, a beneficio di una maggiore chiarezza nell’intero settore. La delegazione italiana era composta da Alessandro Beltrami, Carlo Carnelli e Alberto Sironi, a cui si è aggiunto Davide Biancorosso per le parti ambientali relative al Carbon Foot. I lavori si sono svolti in modo armonico, anche perché ormai le norme più importanti erano giunte alla fase finale di approvazione.