In seguito all’annuncio della recente acquisizione dell’americana Acucote che permetterà al Gruppo di espandersi ulteriormente negli USA, Fedrigoni dichiara di avere chiuso il 2020 con un fatturato di 1.315,2 milioni di euro rispetto ai 1.115 milioni del 2019 (+200,2 milioni) e un Pro Forma Adjusted Ebitda di 197,2 milioni di euro. Un trend di crescita che sta proseguendo anche per l’anno in corso: infatti, nonostante l’effetto del Covid19 sul primo trimestre 2021 rispetto al primo trimestre 2020 (fatturato di 360,4 milioni di euro nel Q1 2021 contro 363,6 milioni nel Q1 2020), nel periodo marzo 2020 – marzo 2021 il Gruppo ha registrato un incremento dell’Adjusted Ebitda dell’11,3% (48,3 milioni di euro nel 2021 rispetto a 43,4 milioni nel 2020). Il Pro Forma Adjusted Ebitda si è attestato sui 205,8 milioni di euro (+4,4% sul 2020) mentre la riduzione dell’indebitamento finanziario netto ha permesso di consolidare ulteriormente la solidità dell’azienda.

Fedrigoni è oggi il terzo attore globale nei materiali autoadesivi e il primo in Europa nelle etichette per i vini e le carte speciali, con 4.000 persone in 25 Paesi, 34 stabilimenti produttivi e centri di taglio e oltre 25.000 prodotti, oltre ad alcune migliaia realizzate in esclusiva per grandi brand della moda e del lusso. La crescita del fatturato 2020, realizzato per il 75% all’estero, si lega al completamento dell’acquisizione del Gruppo Ritrama. Lo scorso anno, infatti, Fedrigoni ha concluso con successo due acquisizioni importanti per la crescita della sua divisione Self-Adhesives: quelle del Gruppo italiano Ritrama, che ha raddoppiato la presenza nel mercato dei materiali autoadesivi, e del Gruppo messicano IP Venus, a dicembre, i cui risultati sono quindi solo parzialmente confluiti nel bilancio.

“Il calo degli ordini di carta e la flessione nel settore banconote sono stati compensati dagli ottimi risultati nel mondo delle soluzioni autoadesive premium – commenta l’AD di Fedrigoni, Marco Nespolo – i cui margini sono cresciuti a doppia cifra e dove rappresentiamo ormai il terzo polo globale. Il 2020 è stato indubbiamente un anno di grande intensità, ma sono state messe in campo da subito tutte le azioni necessarie a tutelare la salute delle nostre 4.000 persone nel mondo e a garantire la continuità del business: la pandemia non ci ha fatto deviare di un passo dal percorso di trasformazione definito nel piano industriale 2020-2023”.

Per tenere fede a tutti gli impegni l’azienda ha incrementato gli investimenti più del previsto su tutti i fronti, per sfruttare al meglio la propria solidità e guadagnare ulteriori posizioni di mercato, accelerando le principali direttrici strategiche del piano di crescita.

“Abbiamo lavorato sull’attrazione di talenti e sul rafforzamento del management, lanciato una nuova immagine globale e investito su un’innovazione di prodotto sempre più sostenibile e circolare – continua Nespolo – Siamo intervenuti su impianti e tecnologia, processi e modelli organizzativi, sistemi di supporto e competenze, e abbiamo intensificato il piano di acquisizioni per rafforzare il nostro posizionamento globale e ampliare il portafoglio di offerta in segmenti attrattivi, come il packaging per i brand di lusso e le etichette per l’industria enologica”.

Negli ultimi 2 anni e mezzo Fedrigoni ha portato a termine cinque acquisizioni (incluse quelle dell’americana Acucote e della messicana Ri-Mark, appena concluse), per un totale di oltre 400 milioni di euro di investimento, e si sta guardando intorno per cogliere ulteriori opportunità.