Presentato l’Osservatorio ARGI sui dati di vendita relativi all’anno scorso, la crisi pandemica ha fortemente impattato sull’andamento del comparto stampa ma si intravvedono spiragli di cauto ottimismo

L’Osservatorio ARGI 2020, presentato ieri dall’Associazione Fornitori Industria Grafica ha tracciato i risultati di vendita relativi a un anno decisamente difficile per il settore della stampa, in linea con gli effetti che la pandemia globale ha mostrato in quasi tutti i comparti dell’industria. L’impatto dell’emergenza Covid ha senza dubbio influito sull’andamento e sulle tendenze pre-crisi del mondo del printing restituendo un quadro di generale flessione non senza qualche spiraglio di ottimismo come ricorda Antonio Maiorano, presidente ARGI. “Il 2020 è stato un anno inedito per le criticità a cui ha sottoposto tutti i settori dell’industria e ci auguriamo non si ripeta. – commenta Maiorano – Nel complesso i produttori di attrezzature e materiali per la stampa hanno reagito dimostrando la flessibilità di cui sono capaci mantenendo continuità di supporto e servizio alle aziende di stampa e arginando le perdite a -20% in termini di fatturato. Risultati non così scoraggianti soprattutto se considerati nel quadro generale delle arti grafiche. Segnali di positività che dobbiamo cogliere, unitamente alle altre iniziative messe in campo da ARGI a sostegno di questi mercati, per costruire le nostre strategie di sviluppo nel breve e medio termine”.

I fornitori di attrezzature e materiali per la stampa hanno reagito al periodo di difficoltà mettendo in campo strategie per supportare i clienti, in particolare dal punto di vista dell’assistenza tecnica e del service, sempre rispettando le misure di prevenzione previste dai protocolli di sicurezza. Hanno adottato non senza difficoltà sistemi virtuali di comunicazione per sopperire alla scarsa possibilità di effettuare visite in presenza. Nonostante questo impegno nel mantenere attiva la relazione con la clientela, in termini generali l’Osservatorio ARGI ha registrato che il giro d’affari in Italia relativo alla vendita dell’attrezzatura e dei materiali di stampa è tornato al di sotto dei 500 milioni di euro, attestandosi sui 465 milioni di euro pari a una decrescita di poco inferiore del 18% rispetto all’anno precedente. Un dato in calo ma se paragonato a quello di altri settori non è esageratamente negativo e non deve far cedere al pessimismo.

Più nel dettaglio:

 

PRESTAMPA

Il fatturato relativo alla prestampa è passato dagli oltre 22.800 milioni di euro del 2019 ai 17.068 milioni di euro del 2020, cifra rappresentata per il 65% dal service e per il 35% dalla vendita dei motori Ctp.

Per quanto riguarda la vendita di lastre da stampa in termini di metri quadri ha visto una riduzione del 20% rispetto ai dati dell’anno precedente, con un evidente spostamento della domanda verso le lastre digitali termiche, rispetto a quelle con sviluppo convenzionali (il rapporto è di circa 88% contro 12%). “Una tendenza che riconferma un mercato già in flessione a cui si aggiunge uno sbilanciamento influenzato dalla tipologia di applicazioni stampate durante la pandemia – ha fatto notare Andrea Basso graphic arts sales and service manager di Fujifilm – abbiamo assistito a un forte calo della stampa commerciale, una riduzione molto meno evidente del packaging mentre si è mantenuta stabile la stampa dei quotidiani”.

Restando in ambito di pre-stampa offset, i motori Ctp installati sono scesi da 72 del 2020 ai 38 del 2021 per quanto riguarda i termici 2/4/8 up: cui nell’ultimo triennio si sono più che dimezzate le vendite. I VLF, invece, si sono mantenuti pressoché stabili, perdendo solo una unità (-5%), in seguito alla crescita del 33% dell’anno precedente. Resta sostanzialmente positivo, pur con numeri bassi, il triennio di quest’ultimo segmento. Il fatturato complessivo ha beneficiato del valore più elevato dei VLF venduti e si è attestato su un calo del 25,4%.

 

STAMPA OFFSET

In ambito di macchine tradizionali, nel 2020, è emersa una riduzione del 30% del venduto dei gruppi stampa offset, che sale al 50% relativamente alla tecnologia UV e UV Led. “Non può essere considerata una tendenza – sottolinea Massimiliano Veronesi, managing director di Komori Italia – non soltanto perché il tempo a cui questo dato fa riferimento è troppo breve per poter delineare un nuovo trend opposto a quello degli anni precedenti, ma anche perché le trattative di vendita attualmente in corso mostrano una quasi totalità di interesse verso i gruppi stampa UV e UV Led”. Dunque questo indicatore andrà monitorato per un arco di tempo più ampio per comprendere la dinamica di mercato.

Il formato dominante nelle vendite resta il 70×100, che nell’offset tradizionale pesa poco meno dell’80% ma che nell’UV – UV Led raggiunge il 93%, a fronte di assenza di vendite nei formati più piccoli.

Come anticipato nell’analisi generale, solo in lieve flessione il valore dell’assistenza tecnica (-8%), a conferma che le aziende di stampa che si sono mantenute in attività durante la pandemia hanno ricevuto l’adeguato supporto da parte dei fornitori.

 

DOPO STAMPA E CARTOTECNICA

Il dato relativo alle attrezzature dopo stampa vede il fatturato relativo ai sistemi di finishing passare dai quasi 13 milioni di euro a del 2019 agli oltre 10 milioni di euro del 2020. Va tenuto presente che questo importo non include i sistemi di finitura per la stampa digitale. Anche i sistemi per la cartotecnica nel 2020 registrano una decrescita in termini di fatturato che si attesta oltre i 24 milioni di euro ai quasi 28 milioni del 2019.

 

SISTEMI DI STAMPA DIGITALI

Il fatturato legato alla vendita di macchine digitali ha registrato una riduzione pari al 21%, che coinvolge la totalità dei fornitori presenti in Italia.

Di seguito le unità installate per le diverse fasce di prodotto:

Stampanti monocromatiche: venduto 42 unità e installato 329 unità. Il dato è in crescita rispetto alle 35 vendute e le 300 installate del 2019.
Stampanti digitali a colori a foglio (formato inferiore al 50×70 cm e prezzo inferiore ai 250 mila euro): venduto 799 unità e installato 7.419, contro i 1.602 e ai 7.363 del 2019.
Stampanti digitali a colori a foglio (formato inferiore al 50×70 cm e prezzo superiori ai 250 mila euro): 23 unità vendute e 370 installate, contro i 54 e i 342 del 2019.
Stampanti digitali a colori a foglio (formato 50×70 cm e oltre): 4 sistemi venduti e 53 installati, contro gli 8 e 54 del 2019.
Stampanti digitali a colori a bobina sono cresciute in termini di venduto e installato rispettivamente 19 e 163 unità contro le 14 e le 148 del 2019.
Stampanti digitali per etichette (velocità fino a 20 metri/minuto): 7 unità vendute e 81 installate.
Stampanti digitali per etichette (velocità fino a 20 metri/minuto): 28 unità vendute e 143 installate (numeri in crescita rispetto al 2019)

In questo ambito un segno positivo è rappresentato dal numero di pagine stampate dai sistemi digitali precedentemente installati. Il dato indica 16,7 miliardi di pagine A/4 equivalenti stampate nel 2020, in crescita del 4% a livello generale con una decisa predominanza della tecnologia inkjet che copre il 61%; nello specifico le stampe in monocromatico hanno mostrato una crescita del 22%. Indicatore positivo, quest’ultimo, che si lega all’incremento delle vendite di libri confermato anche dalla ricerca condotta da AIE (Associazione Italiana Editori) in collaborazione con Nielsen che ha evidenziato una crescita di vendite di libri cartacei dello 0,3% a prezzo di copertina, toccando 1,43 miliardi.

I segnali del mercato degli ultimi tempi offrono uno scenario di qualche primo cenno di ripresa, rispetto ai dati del 2020. Il 2021 sarò sicuramente in crescita ma una vera ripartenza potrà essere confermata non prima dal 2022.