A poco più di sei mesi dalla riorganizzazione delle divisioni produttive e la modifica della ragione sociale con il passaggio da Cosmografica Albertini a Albertini Packaging Group (APG), l’azienda – fondata nel 1952 come Grafiche Albertini a Robecco sul Naviglio – ha realizzato il primo sbarco produttivo all’estero. Una delocalizzazione che non avrà alcun effetto negativo sugli stabilimenti italiani ma permetterà al gruppo guidato da Emilio Albertini di essere più competitivo nel mercato del packaging per la cosmesi e la profumeria di alta gamma con l’obiettivo di una crescita a doppia cifra.

Attraverso la costituzione di una nuova società, APG Balkan (controllata al 100% dalla hoding APG) è stato messo in produzione proprio in questi giorni un impianto (su un’area di circa 1500 metri quadrati) nella periferia di Belgrado, a pochi chilometri sia dal centro città sia dall’aeroporto, per la produzione, spiega lo stesso Emilio Albertini, di scatole rigide rivestite, a macchina e anche con finiture manuali, per l’alta gamma della cosmetica e della profumeria.

Nel nuovo stabilimento, dove attualmente lavorano una decina di persone con un responsabile tecnico italiano, sono state trasferite (e lo saranno ancora) linee di accoppiatrici e fustellatrici in funzione finora a Robecco sul Naviglio. La stampa delle scatole, aggiunge Albertini, continuerà a essere realizzata in Italia poi il semilavorato verrà trasferito a Belgrado per la finitura cartotecnica e quindi pronto per servire i clienti di alta gamma della cosmesi e della profumeria di APG.

La scelta della delocalizzazione è propedeutica alla crescita in questo mercato dove il minor costo del lavoro in Serbia permette, specialmente per le finiture manuali, di offrire prodotti di alta qualità ma anche competitivi per quanto riguarda il prezzo.

Includendo la nuova realtà produttiva serba – che non verrà consolidata ma resterà come società a parte – oggi APG è un gruppo con oltre 170 dipendenti e quasi 26 milioni di ricavi stimati per il 2018 e opera, grazie alle acquisizioni realizzate negli ultimi anni, in tre settori chiave della cartotecnica. Non più solo quello della produzione di astucci pieghevoli e cofanetti rivestiti per alta profumeria e cosmetica ma anche il farmaceutico e la stampa delle etichette.

Albertini Packaging Group aveva dato vita l’anno scorso a tre divisioni distinte: Cosmetic, Pharma e Label Division. La prima rappresenta la consolidata attività nel settore cosmetico che aveva visto un importante salto dimensionale nel 1994 grazie alla fusione tra le Grafiche Albertini e la Cosmografica di Cinisello Balsamo. Il cuore della produzione è lo storico stabilimento di Robecco sul Naviglio (circa 60 dipendenti e 12 milioni di fatturato) dotato delle più avanzate tecnologie e impianti per servire il mercato della profumeria e della cosmetica, anche nell’alto di gamma delle griffe del lusso. Clienti ai quali la Cosmetic Division di APG offre un ciclo completo di produzione e applicazioni d’avanguardia come la stampa offset UV, la serigrafia UV, la plastificazione dry e con colle a base di acqua, la stampa a caldo e in rilievo, i sistemi di stampa, fustellatura e incollatura per Pvc e polipropilene e le attrezzature per la realizzazione completa di scatole rigide e cofanetti.

La Label Division invece è nata rilevando sempre nel 2017 il ramo d’azienda (immobili, macchine, attività e una cinquantina di dipendenti) delle Grafiche Rekord. La terza divisione, ma non ultima per importanza, è la Pharma Division. Anch’essa è nata per linee esterne. La prima acquisizione ha riguardato tre anni fa le Grafiche Servi di Busto Arsizio, in fallimento, la cui attività è stata spostata nel nuovo stabilimento di Robecco sul Naviglio (9500 metri quadrati coperti), inaugurato il 1° luglio dell’anno scorso e dove è stata trasferita anche l’attività (e undici dipendenti) della Newgraf di Melzo acquisita sempre nel 2017.

 

L’attenzione a investire costantemente in nuove tecnologie (tra cui si segnalano la nuova Heidelberg a 6 colori più vernice XL 105 e una linea Bobst Novacut con separazione) insieme con la strategia delle acquisizioni – con la responsabilità nelle M&A affidata al figlio di Emilio Albertini, Michal mentre la figlia Marialuisa si occupa di Controllo di gestione) hanno permesso all’azienda di Robecco sul Naviglio di diventare quello che è oggi l’Albertini Packaging Group. Che, chiosa Emilio Albertini, sta mantenendo i budget e gli obiettivi fissati al momento della sua nascita.