Recuperare la stampa a caratteri mobili e rivitalizzare le tradizioni artigiane attraverso le nuove tecnologie: l’arte della tipografia, tipica eccellenza del territorio italiano, si rinnova per creare occasioni di lavoro e di formazione, ma anche cultura e attività sociali. Succede a Verona, dove la Fondazione Telecom ha scelto in mezzo a quasi 500 proposte un progetto di frontiera che può aprire interessanti prospettive di sviluppo per l’intero settore. E proprio oggi l’inaugurazione del centro di lavoro dà formalmente il via all’attività che si svilupperà nei prossimi mesi.

Proprio a Verona la cosiddetta “arte nera” vanta solide radici che risalgono già al Quattrocento, dall’adozione della stampa a caratteri mobili: un’esperienza che ha generato realtà artigianali e industriali di primo piano, come la Mondadori, tanto per citare la capofila di decine e decine di aziende. Ma oggi un distretto di valore internazionale sta soffrendo la crisi e la concorrenza, al punto che ogni anno sul territorio vanno perdute decine di imprese.

Capofila dell’iniziativa è la Cooperativa don Calabria, in un joint project con l’Università di Verona e in partnership con la Camera di Commercio, mentre a fornire il supporto strategico e operativo al progetto è la start-up Lino’s Type, creata da un team di giovani imprenditori già attivi nel web, attenti alle opportunità offerte dalle nuove tecnologie, della grafica digitale e del marketing. Il progetto ha come obiettivo la creazione di un nuovo modello di progettazione e di distribuzione dei servizi tipografici tradizionali, in grado di riportare il settore a confrontarsi con il mercato.

Il progetto prevede l’apertura in una cooperativa sociale di un centro tipografico che riattiva un antico torchio Albion di proprietà dell’Università. La cooperativa, che avvierà al lavoro le persone diversamente abili o socialmente svantaggiate, diventerà un centro di formazione culturale per rendere il mestiere del tipografo nuovamente attraente e competitivo e rilanciare le botteghe tradizionali, riavvicinando i giovani all’arte grafica e al mestiere del tipografo. L’Università fornirà agli studenti un laboratorio in cui apprendere le fasi di realizzazione del libro secondo le antiche tecniche, oltre a diffondere un’esperienza che lega cultura tradizionale e tecnologia.

Ma saranno il concept e il supporto strategico e operativo di Lino’s Type a dare al progetto una proiezione in termini di business e creazione di valore. Un sito web e un’app mobile consentirà di rimettere in circolo i laboratori tipografici del Veronese, aprendo loro mercati commerciali finora impossibili da raggiungere. Vantaggi misurabili anche per i clienti, che potranno utilizzare il canale e-commerce per effettuare acquisti direttamente da pc, tablet o smartphone.

Quello della stampa a caratteri mobili, unita alla progettazione e alla manifattura digitale, è un mercato di grande potenziale, come ha dimostrato negli ultimi anni negli Stati Uniti il recupero di questo comparto tipografico, un trend promosso dai più sensibili grafici e artisti del digitale. Una nicchia forse paragonabile a quella della fotografia su pellicola, che coinvolge milioni di persone in tutto il mondo e rappresenta un esempio di qualità, valore e successo. Il progetto è quindi una sorta di “ritorno al futuro”, in cui il trend culturale può ridare fiato alle aziende.

Lo snodo vincente è che il torchio e le attrezzature storiche funzioneranno con cliché e caratteri mobili prodotti da stampanti 3D e laser cutter, semplificando così l’utilizzo e riducendo i costi. Il pubblico potrà comporre e richiedere stampe in rilievo via web o app, coinvolgendo sia i giovani grafici dell’era digitale che le tipografie artigiane. Formazione e promozione, infine, sfrutteranno sia il canale digitale che i laboratori, mentre il coinvolgimento dei soggetti di interesse sociale sarà assicurato dalle iniziative dei partner istituzionali per la formazione e l’occupazione.