A novembre aveva chiesto il concordato preventivo e la situazione sembrava prendere una brutta piega, come purtroppo in questi anni capita a molte aziende. Oggi, a distanza di pochi mesi, la GFP di Azzano Decimo, nei pressi di Pordenone, una tra le più stimate imprese del Nordest, si trova invece davanti a un nuovo inizio. Merito delle Arti Grafiche Conegliano, il cui titolare Sandro Dal Cin si è fatto avanti per sviluppare un business in sinergia, superiore alla semplice somma delle due aziende.

Appena firmato l’accordo, Dal Cin spiega il suo progetto. “È un lavoro molto impegnativo e vedremo come si svilupperà, ma ho già avuto riscontri positivi – dice – sia dai lavoratori coinvolti che dai clienti: la forza vendita li ha rassicurati sulla continuità della produzione, che comunque non si era mai fermata. Il business plan si basa sull’integrazione tra due medie aziende, che insieme raggiungeranno dimensioni e struttura tali da fornire servizi avanzati e un’ampia offerta di prodotti, sostenuti da una tecnologia di avanguardia”.

Neanche prima, aggiunge Dal Cin, Arti Grafiche Conegliano e GFP erano sovrapposte per clientela e tipologia di prodotto: oggi entrambe potranno proporre al mercato le attività tipiche dell’altra. Tanto più che si manterranno entrambi i marchi, per salvaguardarne la forza e la riconoscibilità. In sintesi il progetto punta su un’aumentata penetrazione sulla scena tradizionale, unita alla ricerca di nuove quote di mercato grazie alla competitività innescata dalle economie di scala e dal coordinamento tra le reti commerciali.

All’intesa Arti Grafiche Conegliano è arrivata con circa 3 milioni di fatturato, una trentina di collaboratori e un portafoglio prodotti che va dai calendari promozionali agli stampati commerciali, dalla modulistica ai cataloghi, dai pannelli in grande formato alle attività di confezione, plastificazione, fustellatura e spiralatura svolte al proprio interno.

GFP, penalizzata negli ultimi anni soprattutto dalla crisi dei mobilifici del Pordenonese, il principale bacino di clientela, era scesa dai 6 milioni di fatturato del 2010 ai 3 milioni circa dell’ultimo esercizio. Dei 33 posti di lavoro presenti fino al concordato ne saranno conservati 16, con l’opportunità di riassorbirne altri cinque in un anno se la ripresa darà una mano. Per gli altri la procedura prevede una cassa integrazione straordinaria per 12 mesi, poi subentrerà una mobilità variabile in base all’età dei dipendenti.

Specializzata nella stampa di cataloghi fotografici di fascia alta, destinati alle imprese del mobile, GFP possiede il know how per realizzare in digitale anche manuali e libretti di istruzioni di qualità. Tornando all’integrazione, Dal Cin chiarisce che le aziende debbono “parlare” lo stesso linguaggio tecnico: “Utilizziamo entrambe le Roland per la stampa offset, il che ci permetterà un supporto reciproco per i picchi di produzione”.

Unificare le anime delle due imprese è insieme un’opportunità di crescita e la potenziale criticità: sia a Conegliano che a Pordenone ci sono soluzioni ottimizzate che funzionano e vanno allineate. “Le prospettive sono positive – aggiunge Dal Cin -: è il momento giusto per iniziative controcorrente di cui mercato riconosce e premia l’affidabilità”. Inoltre la trattativa non ha richiesto onerosi impegni economici: “Arti Grafiche Conegliano è solida sul piano economico e con tecnologie all’avanguardia, e possiede ottimi rating. Abbiamo chiesto un supporto finanziario solo per accrescere la sicurezza a fronte di ipotetiche e future difficoltà nei flussi di cassa, e così facendo abbiamo potuto scegliere tra diverse vantaggiose offerte da parte delle banche. Meglio prevenire potenziali criticità”.

Un ultimo passaggio, Dal Cin lo riserva con stima e rispetto a Lucillo Azzano, titolare della GFP che ha condotto l’azienda con mano ferma fino alla conclusione della trattativa. “Il signor Azzano rimarrà al nostro fianco soprattutto per garantire la continuità di rapporti con i clienti, che si giocano sulle relazioni personali oltre che sulla profonda conoscenza della stampa, della fotografia e della pubblicità. Vorrei inoltre sottolineare – conclude – quanto sia stato corretto verso i dipendenti, cercando di salvaguardare le loro posizioni”.