Un sacerdote imprenditore. Con una grande passione per l’editoria e la carta stampata tanto da costruire, in oltre cinquant’anni, il Pigini Group di Loreto, uno dei più importanti gruppi non solo marchigiani ma italiani nel settore grafico-editoriale. Lunedì don Lamberto Pigini avrebbe compiuto 97 anni ma il suo cuore ha cessato di battere l’altro giorno all’ospedale di Civitanova Marche dove era stato ricoverato per problemi di salute.

Da tempo don Lamberto – come si legge negli articoli pubblicati dal Resto del Carlino (le cui edizioni marchigiane sono stampate proprio a Loreto) era chiuso nella sua casa di Corso Persiani dalla quale non usciva più per recarsi nelle sue aziende o per fare una passeggiata. Ma questo non gli impediva di tenersi aggiornato quotidianamente sulla situazione economica del territorio e del suo piccolo impero imprenditoriale. Tutte le mattine, via e-mail, con l’aiuto della segretaria inviava la parola del Vangelo del giorno, scegliendo accuratamente il brano da spedire. Sacerdote visionario e attento ai temi dell’educazione, instancabile lavoratore, grazie alla sua capacità imprenditoriale era riuscito a creare una serie di aziende diversificate, tra strumenti musicali, film e lungometraggi a cartoni animati, fumetti, libri ed editoria e soprattutto stampa. Aziende, comprese quelle acquisite negli anni come da ultimo la Andersen, tutte legate sotto l’egida del Pigini Group. Un vero e proprio distretto industriale con il cuore a Loreto che comprende la casa editrice Eli, l’azienda di stampa piana Tecnostampa, quella roto Rotopress e l’Andersen, azienda novarese specializzata nella stampa digitale e rilanciata. Così come don Pigini aveva resuscitato nel 1987 la Eko, marchio storico fondato dal fratello Oliviero, dopo il fallimento dell’azienda, nei primi anni ’80. A lui si deve anche nel 1994 la nascita della Rainbow – famosa in tutto il mondo con le Winx – insieme a Igino Straffi. L’Università di Camerino, nel 2004 gli aveva conferito la laurea honoris causa. Dal 1994 era Commendatore della Repubblica e nel 2013 il Ce.S.Ma – Centro Studi Marche «Giuseppe Giunchi» lo aveva insignito del titolo di «marchigiano dell’anno».

Giuseppe Casali, alla guida operativa di Rotopress e Tecnostampa, che ha condiviso con don Lamberto 50 anni di vita, lo ricorda come un secondo padre. «Martedì sono andato a trovarlo. Era ancora lucido e mi ha chiesto come andava l’economia e le nostre aziende. Ho lavorato con lui per cinquant’anni. Per me è stato come un secondo padre. Abbiamo condiviso i successi e le disavventure, avendo sempre come obiettivo primario la crescita del tessuto economico locale e la garanzia dell’occupazione: le nostre aziende, oggi, contano oltre 600 dipendenti».

Di sé a don Pigini piaceva ricordare gli inizi, quando – ha raccontato spesso – “in corso Persiani, nella sala dell’Azione Cattolica, con l’insegnante Trapanese, il cui marito era il pretore di Recanati, sono stato il promotore assoluto in Italia dell’insegnamento delle lingue straniere ai bambini, raggiungendo oltre 30 mila allievi, e i miei venti anni passati nella formazione professionale, quando ho insegnato i mestieri a tanti giovani”. Dalla scuola di lingue nacque proprio nel 1977 la Eli, la casa editrice che tuttora esporta in 60 Paesi del mondo, mentre dal centro di stampa, nel 1972, si sviluppò la Tecnostampa, l’azienda grafica più importante di tutta l’Italia centrale e meridionale. Nel 2002, don Pigini aveva poi fondato la Rotopress international. Lamberto Pigini, dopo il liceo classico, aveva seguito gli studi di teologia e filosofia con l’obiettivo di diventare sacerdote. Alla fine degli anni cinquanta diventò assistente diocesano delle Acli e della Giac, del Csi e del Ctg. Nel 1998, donò alla parrocchia dei Santi Domenico e Agostino un organo di 2.000 canne per i canti liturgici. Nel 2004, inoltre, fondò il museo della chitarra «Oliviero Pigini», dedicato alla memoria del fratello. Nel 2019 aveva celebrato i settanta anni di sacerdozio. Dieci anni fa, inoltre, aveva lasciato nelle mani di Michele Casali la casa editrice e creato un trust per tutto il patrimonio del gruppo gestito da una fondazione che porta il suo nome, per garantire la continuità a favore di un beneficiario, che è un ente religioso.

La camera ardente è stata allestita nel duomo di Recanati, mentre il funerale si terrà sabato 9 gennaio 2021 alle 9.30. La salma sarà tumulata nella tomba di famiglia, a Castelfidardo, accanto al fratello Oliviero e ai genitori. Don Pigini lascia i nipoti Cristina, Letizia, Elisabetta, la cognata Milena, il pronipote Riccardo. A loro e a tutta la grande famiglia Pigini Group il forte abbraccio di Stampamedia.net e Il Poligrafico.

Di Achille Perego

Foto da piginigroup.com