Sette padiglioni, 648 espositori provenienti da 40 Paesi, una superficie espositiva di oltre 34 mila metri quadrati e un’affluenza di pubblico – anche se non ancora quantificata – decisamente gratificante per gli organizzatori di quella che è ormai considerata all’unanimità la più importante fiera internazionale dedicata alle etichette.

A Labelexpo Europe, in scena a Bruxelles dal 29 settembre al 2 ottobre, si è respirata un’aria d’innovazione e di grande positività, che rispecchia d’altronde il trend di evoluzione e crescita di un segmento di mercato molto promettente.

Ma come deve essere un’etichetta autoadesiva per attirare l’attenzione del consumatore? Colorata, nobilitata con effetti speciali di vario genere e, perché no, personalizzata. Oggi la tecnologia ha tutte le carte in regola per soddisfare le esigenze di uno stampatore di etichette che desideri realizzare un’etichetta ad alto valore aggiunto in un unico passaggio, senza interventi manuali di alcun genere.

Labelexpo è stato il palcoscenico internazionale di una serie di primizie tecnologiche, anche se, vista la vicinanza temporale con Drupa 2016, non ci sono state anteprime rivoluzionarie.

Nomi di spicco tra i produttori tradizionali, tra cui Mark Andy, Omet, Gallus, Nilpeter, MPS ed Edale. Quasi tutti hanno presentato una linea di produzione cosiddetta ibrida, vale a dire piattaforme in cui i processi di stampa classici – offset, flexo e serigrafia – si uniscono alla stampa inkjet in un mix armonico.

Tra le protagoniste della fiera la linea Gallus DCS 340, distribuita in Italia da Macchingraf, che vanta una solida reputazione tra gli stampatori di etichette europei e sfrutta la visibilità del brand Heidelberg, azienda proprietaria di Gallus e protagonista, insieme a Fujifilm, dello sviluppo del modulo digitale. Con una qualità nativa di 1200×1200 dpi, una velocità di stampa di 50 m/min. e una larghezza di banda di 340 mm, questa macchina, di cui il primo esemplare è stato installato presso la Autajon a Strasburgo, presentava – come ci ha fatto notare Andrea Citernesi di Macchingraf – una novità importante rispetto al prototipo mostrato all’ultima open house di Gallus in Svizzera: la lamina non solo dopo ma anche prima del gruppo di stampa digitale, che può dunque essere sovrastampata con la gamma colore ampliata (CMYK più arancione, viola, verde con l’aggiunta del bianco).

Quest’anno Labelexpo ha registrato una presenza significativa delle tecnologie di stampa digitale con ben 52 soluzioni esposte.

HP Indigo, che sta registrando una significativa crescita annuale di pagine stampate in questo mercato, ha occupato un intero “patio” situato tra il padiglione 8 e 9. In primo piano la serie HP Indigo WS6000 Digital Press, di cui è stata annunciata la millesima installazione presso il sito italiano del gruppo internazionale Eurostampa, che ha aggiunto un quinto sistema al portfolio HP Indigo narrow-web con una HP Indigo WS6800 Digital Press per produrre etichette personalizzate per brand di vini e liquori.

La belga Xeikon ha presentato in anteprima Fusion Technology, una nuova filosofia che unisce in un’unica piattaforma la stampa digitale a colori a una serie di nobilitazioni di etichette e packaging. Il tutto avviene in un unico passaggio senza interventi manuali, in quanto il front end digitale controlla e gestisce tutte le operazioni, dalla prestampa alla stampa e ai vari tipi di nobilitazione (laminazione a caldo e a freddo, verniciatura opaca e lucida, ecc…), realizzati con moduli digitali.

Novità anche da Konica Minolta, sul cui stand ha debuttato a livello internazionale la bizhub PRESS C71 cf, una rotativa digitale a banda stretta basata su tecnologia elettrofotografica che segna l’ingresso del produttore nipponico nel mercato della stampa industriale. Si inserisce tra le soluzioni per etichette entry-level e high-end, stampa in quadricromia a una velocità di 13,5 m/min a 1200 x 1200 dpi ed è in fase di beta test presso lo stampatore portoghese Litho Formas.

Oltre alle soluzioni basate sull’elettrofotografia, la cui qualità è orami considerata eccellente, Labelexpo ha offerto la possibilità di fare il punto anche sulle ultime evoluzioni nel campo del getto d’inchiostro e qui i player in campo sono numerosi (EFI, Durst, Epson, Screen, Domino).

Sul prossimo numero del Poligrafico pubblicheremo una rassegna completa delle principali novità presentate a Labelexpo Europe.