Andy Thomas-Emans, direttore strategico di Informa Labels & Packaging Group, spiega la strategia di rebranding della fiera dedicata alle etichette in LOUPE
Dal 2026 la Labelexpo Global Series cambia nome e diventa LOUPE. Il debutto ufficiale del nuovo brand avverrà con LOUPE Americas 2026, a Chicago il prossimo settembre.
Abbiamo intervistato Andy Thomas-Emans, Strategic Director del gruppo Informa Labels & Packaging, per capire le ragioni e la visione dietro questa trasformazione storica.
Perché cambiare il nome di un marchio storico come Labelexpo?
Labelexpo è un marchio che ha fatto la storia del settore, ma il mercato è cambiato profondamente. Le tecnologie sviluppate per la stampa di etichette – come la flexo in linea, il digitale e l’ibrido – stanno oggi ridefinendo i confini della stampa e della converting del packaging, in particolare nei segmenti del packaging flessibile e degli astucci.
Abbiamo sentito la necessità di un nuovo nome che riflettesse questa evoluzione naturale: Labelexpo è diventata una piattaforma globale che abbraccia l’intero mondo della stampa per il packaging, pur mantenendo le etichette al proprio cuore.
Come è avvenuta la scelta del nome LOUPE?
Loupe – il lentino – è un simbolo universale di precisione, controllo e qualità, valori che definiscono l’industria della stampa e della nobilitazione.
Ma “LOUPE” è anche un acronimo, che significa Labels and OUter Pack Embellishment. Esprime perfettamente la nostra missione: portare le tecnologie nate nel settore delle etichette anche all’esterno, verso il più ampio mondo del packaging decorato e ad alto valore aggiunto.
In che modo Labelexpo è evoluta fino a diventare LOUPE?
In origine Labelexpo era focalizzata sul narrow web converting per etichette autoadesive. Nei decenni successivi si è aperta a nuove applicazioni come sleeve termoretraibili, wraparound, in-mold labels e perfino tecnologie smart come RFID.
Negli ultimi dieci anni, però, abbiamo assistito a una vera svolta: il packaging flessibile è diventato una parte sempre più importante della fiera.
Tutto è cominciato con la HP Indigo 20000, che ha portato la stampa digitale nel mondo dei film flessibili. Subito dopo, costruttori come Bobst, Omet, Lombardi, Nilpeter e Mark Andy hanno sviluppato macchine più larghe per servire quel mercato. Si sono poi aggiunti produttori di laminatori, aziende come Synthogra, e realtà come Karlville e Galaxy, che hanno introdotto macchine per la produzione di pouch. Anche i fornitori di inchiostri e rivestimenti hanno iniziato a mostrare i loro sistemi per il packaging flessibile.
I dati confermano questa evoluzione?
Certamente. Un sondaggio tra gli espositori di Labelexpo Europe 2025 ha rivelato che oltre il 45% vende i propri prodotti sia a converter di etichette sia a produttori di packaging flessibile.
Nel 2023, inoltre, il 40% dei visitatori aveva dichiarato un interesse diretto per il packaging flessibile, oltre che per le etichette.
È chiaro che Labelexpo stava già diventando una piattaforma per il packaging nel suo complesso, e non solo per il labeling.
Anche il cartone teso è entrato in scena. Qual è la strategia?
Il fenomeno si sta ripetendo nel folding carton. Già a Labelexpo Europe 2023, il 25% dei visitatori aveva espresso interesse per il cartone pieghevole, prima ancora che promuovessimo ufficialmente questo segmento.
I motivi sono tre: i carton printer visitano la fiera per aggiornarsi sulle tecnologie label; molti converter di etichette stanno diversificando nel mondo del cartone sfruttando le stesse tecnologie inline e digitali che già conoscono; e i grandi gruppi di stampa integrata lavorano ormai su tutti e tre i fronti – etichette, packaging flessibile e cartoni – utilizzando tecnologie condivise.
Ci può fare un esempio di questa convergenza tecnologica?
Durante Labelexpo Europe 2025, Canon-Edale ha mostrato per la prima volta una pressa flexo in linea capace di produrre cartoni pieghevoli finiti in un solo passaggio, con turnbar, foiling, cast & cure olografico e fustellatura piana inline.È una tecnologia che può davvero scardinare il modello offset tradizionale, ancora basato su processi multi-step e molto lavoro intermedio.
Come già accaduto per il packaging flessibile, si tratta di trovare le giuste applicazioni – tirature brevi, formati ridotti, alta decorazione – dove l’inline flexo, il digitale e l’ibrido possano offrire un vantaggio competitivo. E Canon-Edale non era sola: Actega ha presentato campioni di cartone con barrier coating in sostituzione dei laminati PE, mentre Konica Minolta ha mostrato campioni di cartoni stampati in digitale.
Con LOUPE la fiera diventa una manifestazione dedicata al packaging nel suo complesso?
In un certo senso sì, ma con una differenza importante. LOUPE non è una fiera generalista come drupa, né un evento sul packaging finito come Fachpack o Pack Expo.
È una fiera tecnica, incentrata sulle tecnologie di stampa e converting sviluppate dall’industria delle etichette e oggi applicate a nuovi settori.
La nostra missione è mostrare come le tecnologie inline flexo, offset rotativo, digitale e ibrida possano offrire soluzioni efficienti e sostenibili per la produzione di etichette, packaging flessibile a tirature brevi e cartoni pieghevoli digitali o inline.
Cosa non vedremo a LOUPE?
Non vedrete macchine CI, rotocalco o offset a foglio. LOUPE continuerà a essere una piattaforma focalizzata sulle tecnologie di stampa agili, modulari e connesse, pensate per produzioni flessibili e ad alto valore aggiunto.
Quello che vedrete sarà la nuova generazione di soluzioni sviluppate dai fornitori storici della fiera, ora impegnati a rendere la stampa di imballaggi sempre più efficiente e profittevole.
In sintesi, qual è la visione di LOUPE per il futuro?
LOUPE è il prossimo passo evolutivo di una storia iniziata più di 40 anni fa. La nostra ambizione è creare una piattaforma globale per la stampa di prossimità, dove la tecnologia label diventi il punto di connessione tra etichette, packaging flessibile e cartoni pieghevoli.
Il rebranding non è una rottura, ma un atto di continuità e di visione: vogliamo raccontare il futuro del settore con un linguaggio nuovo, capace di rappresentare un’industria in costante trasformazione.


