[articolo aggiornato al 14/11/2019]
Dopo qualche giorno di silenzio, Carl Icahn torna a premere sull'acceleratore sulla possibile acquisizione di HP da parte di Xerox. L'ottantatreenne miliardario ha dichiarato al Wall street journal (il quotidiano statunitense che per primo ha pubblicato la notizia della possibile fusione, e secondo il quale Icahn ha il 10,6% del capitale di Xerox e il 4,24% di HP, pari a circa 1,2 miliardi di dollari): «Penso che la fusione non sia un gioco da ragazzi ma credo fermamente nelle sinergie», aggiungendo che se ci fosse da fare "una scelta tra contanti e azioni e preferirei avere le azioni, supponendo che ci sia un buon team di gestione". L'azionista dà così il suo parere positivo all'operazione che al momento è ferma all'avanzamento di un'offerta del valore di 33 miliardi di dollari, secondo le ultime indiscrezioni.
Sarebbe infatti di 22 dollari ad azione il valore dell'offerta pubblica di acquisto di Xerox ad HP, secondo quanto riferiscono fonti vicine all'operazione all'emittente statunitense CNBC. Secondo le stesse fonti l'offerta sarebbe così costituita: 77% in contanti e 23% in azioni, ossia 17 dollari in contanti e 0,137 azioni Xerox per ogni azione HP. Una volta concluso, l'accordo dovrebbe generare circa due miliardi di dollari in sinergie di costi e portare gli azionisti di HP a detenere il 48% della società, secondo quanto riporta CNBC.
Nell'intervista rilasciata al WSJ ieri, 13 novembre, Carl Icahn ha dichiarato che il suo team ha iniziato a guardare ad HP alla fine di febbraio e di aver acquistato le azioni della società da fine aprile a metà agosto, pur senza avere in mente un accordo con Xerox quando ha iniziato ad accumulare le azioni. Ha affermato poi di ritenere che una società combinata sia nel migliore interesse degli azionisti di entrambe le aziende, dato il potenziale di risparmio sui costi e di commercializzare un portafoglio più equilibrato di stampanti. Questo non sarebbe il primo accordo che Icahn cerca di orchestrare facendo comprare da una "piccola azienda" una più grande, commenta il quotidiano statunitense.
La notizia della possibile acquisizione l'aveva data lo scorso 6 novembre il Wall street journal. La conferma da parte di Hewlett-Packard è arrivata il giorno dopo, con un breve comunicato stampa pubblicato sul sito dell'azienda dal titolo "HP rilascia una dichiarazione in risposta alle speculazioni del mercato". Già dalle prime indiscrezioni, il valore di mercato dell'operazione secondo fonti vicine alla manovra si aggirerebbe sui 27 miliardi di dollari. Ancora nessuna risposta da parte di HP, che afferma solamente di aver ricevuto un'offerta e aggiunge: "Storicamente non ci siamo mai tirati indietro di fronte alle possibilità di sviluppo e continueremo ad agire con la massima attenzione, disciplina e con un occhio di riguardo verso ciò che è meglio per i nostri investitori".
La reazione dei mercati
Guardando al valore delle azioni di HP nell'ultimo mese, si osserva un progressivo aumento: se lo scorso 11 ottobre venivano scambiate a 16,24 dollari, venerdì 8 novembre (ultimo dato disponibile in attesa dell'apertura odierna, 11 novembre, della borsa di New York, nella foto) il valore del titolo si è fermato a 19,52 dollari. In ogni caso si tratta di un valore che subisce un evidente rialzo in corrispondenza alla diffusione delle notizie sulla possibile acquisizione (la variazione annua del titolo è negativa, -4.59%), ma inferiore a quello del prezzo di offerta poiché, come si legge sul sito di CNBC, gli investitori hanno dubbi sul fatto che l'accordo si farà. Le preoccupazioni derivano in gran parte dalla grande disparità tra HP e Xerox: HP ha un valore di 29 miliardi di dollari ed è almeno tre volte più grande di Xerox in termini di capitalizzazione di mercato. Xerox Holding Corp ha chiuso le contrattazioni venerdì scorso a 38,85 dollari, dopo aver toccato un massimo di 39,38. A colpire è la variazione percentuale del titolo da inizio anno, che ha subito un rialzo del +96.61%, partendo da un valore di 19,33 dollari ad azione.
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